Vite precedenti: la corte

Continua dall’articolo precedente: Vite precedenti, la tribù

Luisa (in stato di rilassamento profondo): “l’Anima si reincarna per terminare un compito, ma spesso dopo pochi anni si perde e dimentica anche il compito per cui era giunta sul pianeta. La mente perde il contatto con le parti spirituali.”

Io: “Certo, capisco. Ora sei pronta per andare a guardare la vita precedente che avevamo lasciato in sospeso?”

Luisa: “sì…” passa circa un minuto. “Vedo come una corte.”

Io: “una corte di nobili?”

Luisa: “sì. E’ una città dentro una fortezza, ci sono le mura.”

Io: “cosa accade?”

Luisa: “io ero una ragazza umile che svolgeva delle attività all’interno della corte. Ci sono tanti uomini che bevono e mangiano, mentre la città muore di fame. La donna non vale niente. Mi mettono le mani addosso quando vogliono… Mi sembra di riconoscere G. (il mio attuale compagno). Lui scriveva poesie. Spesso andavamo in chiesa insieme. Lui cercava di tirarmi su il morale. Io ero orfana, qualcuno, una donna, mi aveva preso con sé, ma tutti facevano di me quello che volevano.”

Io: “poi?”

Luisa: “c’è un uomo, che ho già visto in alcuni sogni. Sembra il frate della chiesa locale. Lui mi confessa… Lui è geloso.”

Io: “chi è geloso?”

Luisa: “Pietro, il frate. Dice che noi dobbiamo avere un rapporto fraterno altrimenti è peccato, e mi rimprovera. Per noi lui, il frate, è importante, un punto di riferimento. Si prende cura di tutti i poveri della città, tutti parlano bene di lui, ma il suo sguardo è cattivo.”

Io: “questo frate vi fa del male?”

Luisa: “Il frate faceva del male ai bambini ma nessuno lo sa. C’è un uomo che mi prende con forza, vuole togliermi i vestiti. Abusa di me.”

Io: “cosa puoi imparare da questa vita?”

Luisa: “in quella vita ho perso fiducia nel mio corpo, nella sessualità, ho iniziato a vivere l’approccio fisico come un pericolo.”

Io: “come puoi superare questa paura?”

A quel punto Spirito (animale guida: aquila) la guida a superare quel trauma, Luisa tira fuori quel dolore e viene accompagnata a guardare tutto ciò che accadde da un nuovo punto di vista, fino a giungere al perdono.

Per approfondire puoi leggere il libro: Ciò che sei non E’

Puoi lasciare un commento a quest'articolo o sottoscrivere i feed RSS o iscriverti alla newsletter per ricevere in anteprima tutti gli articoli nella tua casella di posta elettronica.

2 commenti su “Vite precedenti: la corte”

  1. Mi chiedo se non siamo tutti dei reincarnati a questo punto… sarei curiosa di sapere se fra noi ci sono anime “genuine” che scendono per la prima volta sulla Terra ed all’interno di un corpo, e se sono così fortunate da esaurire in quell’unica volta il loro compito… cavolo, è così difficile credere a tutto questo, barcamenarsi in questo mondo ed in questa vita alla luce di quello che testimoniate, quanto più che a te, caro Antonio, viene in soccorso la chance che hai di sapere e potere metterti in contatto con Spirito ed Anima attraverso le tecniche di rilassamento profondo che sai applicare, ed ovviamente la contestuale disponibilità delle persone che accettano di sottoporsi a tutto questo, a partire dalla tua compagna di vita… ma a noi, poveri mortali che a malapena sappiamo distinguere un’emozione da una sensazione o da un sentimento, che quasi non ricordiamo nemmeno i sogni… noi poveri mortali che non riusciamo neanche più a trovare un senso nei riti e nei dogmi della nostra religione o del nostro credo (stando a quanto racconti nel tuo libro), a noi appunto, soli e senza gente come te ‘in loco’ a cui rivolgersi per contattare la nostra Anima inaridita e dispersa, o uno Spirito quantomeno latitante nelle nostre anonime vite, chi ci aiuta??…mi sono anche molto informata sulle teorie di un noto esperto del settore citato fra i tuoi mentori, e mi sento terrorizzata all’idea di vivere una vita totalmente manipolata e “alienata”… insomma, perde tutto di senso… non viene da credere in nulla… anche i suggerimenti delle sfere animiche, a questo punto, potrebbero essere un’illusione o un’ulteriore manipolazione… e questa vita, se non è una e una sola, se non è l’unica che ci è dato di vivere, che senso avrebbe??…

    1. Ciao Claudia. Ti consolerà sapere che sono un povero mortale come te. Ho semplicemente dato, in questa vita, la priorità a cercare risposte a domande scomode che spesso non ci si pone. Sulle vite precedenti ti potrà aiutare leggere anche Brian Weiss. In realtà se questa fosse l’unica vita allora non avrebbe davvero senso. Cosa fai in una vita sola? Una piccolissima esperienza in un pezzettino di uno dei tanti mondo. Saremmo un piccolo nulla in relazione alla vastità dei mondi e del tempo. Ed è così che la maggior parte delle menti (delle persone) si sentono, un nulla, a volte mascherati da gradassi o da un senso di superiorità che altro non è una difesa dalla paura di sentirsi sperduti in una vita che è perlopiù incomprensibile. Questa paura emerge al momento della morte, la vedi negli occhi della persona che ha scoperto che sta per morire. E ora? Deve lasciare tutto il sistema di sicurezze che si era costruito per non sentire questa paura, e questo appare terribile ad una mente ordinaria, la quale ha occupato il suo tempo a indagare le cose visibili, del mondo, a ciò che sembra reale ma è illusorio, distogliendo la propria attenzione da ciò che appare invisibile, a tratti fantasticato, ma è reale. Sentirsi terrorizzati può essere un buon punto di partenza perché si inizia a smontare un sistema di credenza che ci limita e ci acceca, a patto che si riesca nel tempo a trasformare la paura in curiosità. Buona ricerca (interiore)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *