Mettersi in ascolto, il libro

Tratto dal libro: Mettersi in Ascolto – dialoghi canalizzati dai diplomando della scuola di Counseling Transpersonale – lo trovi anche su Amazon a questo link

Spirito: Anche la tua mente cerca ancora illusioni. Ogni volta che ognuno di voi cessa di desiderarle, qualcun altro comincia a comprendere. È come un’informazione trasmessa ovunque che diventa un campanello d’allarme per chi rischia di continuare a perdersi nel limbo della propria mente.

Claudio: Cosa devo fare allora?

Spirito: Sii uno strumento della verità, non un detentore. La tua mente si trova in una fase che, nella storia “Il signore degli anelli”, viene chiamata terra di mezzo. La compagnia dell’anello era composta da coloro i quali sarebbero andati incontro al destino di quell’anello. Esso rappresentava il po-tere della realizzazione dell’essere umano completo. Quello stesso potere era in grado di prendere strade deviate dal lato oscuro. In cosa consiste quel potere realmente? Nella conoscenza. Chiunque può usare la conoscenza, sia a fin di bene che di male. Sono due lati della stessa medaglia.

Claudio: Ma la terra di mezzo cosa rappresenta? Cosa vuol dire che io mi trovo lì?

Spirito: Significa che ti stai dirigendo verso la torre dove si trova l’occhio di Sauron, colui che vuole usare la conoscenza attirando la tua attenzione verso il lato oscuro al fine di depotenziarti e infine distruggerti. Ma la conoscenza è un’ar-ma che, senza la verità, ossia senza la visione di entrambi i lati della medaglia, può solo condurti su strade che non sono le tue. Ti stai recando lì per distruggere il lato oscuro di quell’anello e comprendere che il reale potere non è dominio e distruzione. I personaggi della compagnia dell’anello sono i tuoi aspetti psicologici, sono le tue virtù, i tuoi attaccamenti, le tue paure, i vari aspetti della tua personalità. Ognuna di loro può prendere il sopravvento sull’altra o su te stesso e, durante questo viaggio, nonostante possano prevalere l’una sull’altra, saranno per te un aiuto importante, perché imparerai a conoscere tutto quello che sei e anche ciò che non sei. Emergeranno lati di te che credevi di non avere, imparerai a conoscere la paura e il coraggio, la disperazione e la forza di volontà. Potrai finalmente sperimentare la vera fede. Una fede fatta di pura azione e determinazione verso il tuo destino.

Il punto di vista più ampio sulla creazione intenzionale (o legge di attrazione)

(guest post di Massimiliano Cantore) Massimiliano: Mi piacerebbe approfondire il discorso sulla manifestazione tramite pensiero parola e azione

: Si tratta di vera e propria creazione, non è solo manifestazione. In ogni istante della vostra vita voi create anche se non ve ne accorgete e non potrebbe essere altrimenti, poiché esiste solo il momento presente. Il processo di creazione è una vera e propria legge alla quale non è possibile sottrarsi. Tutto si svolge su tre livelli: ide-azione, cre-azione e form-azione. L’ide-azione corrisponde al pensiero e si tratta di riunire energie per formare una matrice di ciò che si vorrà creare. È per questo motivo che nelle vostre richieste dovreste pensare a ciò che volete come se fosse già ottenuto, poiché ciò che inviate all’Universo è la matrice del vostro pensiero. Se chiedete qualcosa che ancora non avete dichiarate una mancanza nel momento che chiedete e una mancanza è ciò che creerete. La cre-azione corrisponde alla parola, cioè quando annunciate a voi stessi e al mondo ciò che volete creare e si tratta di rendere un po’ più densa l’energia del pensiero. Non è importante che l’annuncio sia effettivamente pronunciato a parole, ciò che è importante è comunicarlo. L’ultimo atto è la form-azione che corrisponde alla messa in atto delle operazioni necessarie al compimento della creazione. Tutto questo è un processo di “rallentamento” di vibrazioni, dalla più alta del pensiero a quella più bassa delle azioni e vale sia per compiere un passo che per creazioni più complesse, la differenza sta nel quantitativo di energia impiegato. Anche il tempo necessario alla creazione dipende dal quantitativo di energia, ma anche dal livello di consapevolezza di chi utilizza l’energia.

Massimiliano: Ok, ho capito come funziona, mi servirebbe un chiarimento sull’ultima parte riguardante l’energia e la consapevolezza.

: I maggiori limiti posti a questo processo sono due: l’energia che si è in grado di utilizzare e la consapevolezza necessaria. Questi limiti sono posti, entrambi, dalla mente. L’energia utilizzabile è rappresentata dalla vostra immaginazione. Quando create la matrice energetica è necessario che sia più particolareggiata possibile. Pensatevi e pensate alla situazione come se la steste vivendo in questo momento, fino a farla diventare il vostro unico pensiero. Molte persone non sono in grado di portare a compimento questo processo poiché non credono nell’immaginazione, pensano che bisogna rimanere con i piedi per terra e che non si può perdere tempo a fantasticare, ed è così, se non si concludono tutti e tre i processi. L’altro limite si presenta nell’ annuncio a se stessi e al mondo. Dopo aver creato la matrice molta gente dice e si dice che non sarà mai in grado di realizzarla, che sarebbe bello ma non è possibile. Queste sono le energie effettive che verranno mobilitate nell’Universo. Tutto ciò porta a non eseguire azioni o ad eseguirle con scarso impatto. Anche con questi limiti la creazione non è interrotta se si compiono comunque tutti e tre i processi, sarà solo molto rallentata.

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Riconoscere la Guida Interiore

IO: Tutti hanno una loro strada?

Sé: Certo. E’ la strada conforme al proprio dono, alla qualità della propria anima, a ciò che sono venuti a fare sulla Terra. Io parlo a tutti in ogni momento e lascio dei segnali evidenti affinché si sintonizzino a me.

IO: Ma non tutti riescono a cogliere i tuoi segni, né a riconoscerli. Come fanno dunque?

Sé: Un giorno ci arriveranno. Sarà un cammino che tu definisci “sofferto”, ma la sofferenza è solo esperienza. E’ un ciclo ripetuto affinché una mente possa ad un certo punto arrendersi e permettere a me di portare in salvo l’anima.

Dal nuovo libro di Claudio Guarini “Dialogo con la Guida Interiore” – Wip edizioni

Non esiste una formula magica che funziona con tutti utile ad entrare in contatto con la parte spirituale. Per quanto mi riguarda nel quotidiano ho imparato a percepirla come una voce sottile che, ad esempio, quando avverto un disagio, mi spiega come i miei pensieri e comportamenti mi hanno portato a sentire quel disagio. Questo accade a patto che io sia pronto ad ascoltare parole che mettono in discussione le mie abitudini e i miei schemi.
Durante alcuni esercizi che abbiamo sviluppato e utilizziamo nel nostro lavoro posso ampliare la mia percezione fino a vedere immagini o sequenze di immagini e idee che mi offrono una visione più ampia di una certa questione che in quel momento desidero davvero comprendere e guardare con occhi di verità. Facilitare questo contatto è il nostro compito in questa esistenza. Buona visione.

Ma chi me lo fa fare?

La maggior parte degli esseri umani vive in due modi o in un mix di essi: cerca di mantenere la stabilità della propria vita attuale integrando dei momenti di svago e piacere per alleggerire i pensieri mentali, oppure vive spinto fortemente da obiettivi esteriori come il denaro, il successo esteriore e la realizzazione di desideri mentali di vario genere. Questo vale anche per chi inizia un percorso di ricerca interiore, la reale priorità per la mente non è la realizzazione esserica, ma è altro. Del resto questo è comprensibile. La mente non conosce l’esperienza della realizzazione esserica, se non per brevi sprazzi di apertura che giungono per farti intravedere un potenziale. Così, spesso, non riesce a trovare motivazioni nell’inseguire, nell’anelare fortemente, qualcosa di cui non ha fatto esperienza consapevole. Da questo fattore nascono le resistenze.

La mente prende ciò che sperimenta con la ricerca e cerca di utilizzare quelle comprensioni per rafforzare il proprio territorio conosciuto, per ampliarlo e migliorarlo. In questo modo evita i veri cambiamenti, le spinte della parte esserica che sono fonte di stress, incertezze e sono percepiti dalla mente come salti nel vuoto. La mente dice: “chi me lo fa fare?” “Io non voglio tutti questi ostacoli” “io non voglio vivere così, non mi fa stare bene”. Essa non comprende che la ricerca del suo benessere è ciò che ci ha condotto a vivere la vita insoddisfacente, incompleta o priva di un senso più ampio che attualmente moltissimi conducono. La mente pensa che Continua a leggere Ma chi me lo fa fare?

Il mondo invisibile (o dimensione spirituale, mondo sottile, piano astrale)

Oltre alla dimensione terrena esiste un infinito “universo spirituale”, organizzato in dimensioni perlopiù atemporali e collegato a quello materiale. L’uomo visita questo universo con regolarità attraverso il suo veicolo sottile, in particolari stati di coscienza di cui è solitamente inconsapevole. È in questo spazio che Anima e Spirito si muovono. Mentre qui possiamo “solo” sentirli, lì possiamo incontrarli, a patto di aver imparato a riconoscerli.

Non c’è molta differenza tra subire la vita e controllarla. La differenza è solo dal punto di vista della mente. Nel primo caso le sue fantasie non si realizzano e quindi diciamo a noi stessi che stiamo subendo la vita. Nel secondo caso le fantasie della mente si realizzano, così abbiamo l’impressione di controllo. Ma in entrambi i casi l’inconscio sta agendo per mettere in scena ciò che abbiamo deciso nella nostra infanzia, mentre il nostro guardiano è lì per accertarsi che rimaniamo incastrati in quelle dinamiche, un giro di giostra dopo l’altro.
La via d’uscita non ha a che fare con la mente. C’è una forza più profonda che cerca di comunicare con tutti, che è lì per ricordarci il nostro destino, mostrandoci il senso della nostra presenza sul pianeta. Il primo passo, dopo aver ripulito almeno in parte le ferite del passato, è imparare a riconoscere e ascoltare questa forza. In quel momento inizia il tuo vero cammino, per la mente iniziano i guai, si troverà ad affrontare le sue paure una dopo l’altra. Fino a quel momento è semplicemente preparazione.

I primi commenti al video:

  • “grazie mille sto piangendo”
  • “Antonio e Claudio vi faccio i complimenti per come spiegate concetti difficili in maniera semplice”
  • “bellissimo video”
  • “da anni cerco le mie risposte e pratico meditazione…..ma ora è successo qualcosa di più profondo…come una chiamata…fino a 10 giorni fa non vi conoscevo ma mi ero affidata e avevo CHIESTO di capire…..il documentario è chiarissimo e forse ora posso dire che la nebbia comincia a diradarsi…..Grazie…”
  • “mentre continuo a pensare al perché deve essere tutto così complicato vedo affiorare sulle mie labbra un sorriso perché vale la pena vivere, lavorare per ricongiungere le tre componenti del nostro essere fino a ritornare a “casa”.

La resistenza al cambiamento

Si sente spesso parlare di cambiamento. Ma cosa significa questa parola? Perché viene quasi sempre associata a qualcosa di buono? La parola cambiamento evoca la possibilità di passare dall’esperienza attuale ad una esperienza che la mente considera migliore. Per questo motivo viene apprezzata. La mente proietta su quella parola i suoi desideri. Sei tentato a seguire ciò che ti promette un cambiamento proprio perché in quella parola hai riversato i tuoi desideri. Cambiamento = desideri e aspettative mentali. Ma sappiamo bene che la mente mente continuamente quindi questo tipo di cambiamento orizzontale è quasi sempre inutile per l’autentica realizzazione del sé.

Un cambiamento di tipo verticale tende invece a mettere in discussione l’investimento della mente su ciò che le dà sicurezza. La mente tiene a quei legami e vuole mantenerli perché li vive come positivi, in questo modo perde l’opportunità di fare dei salti e tende ad avvitarsi su se stessa facendoti semplicemente girare in tondo.

Passare dal pensiero negativo al pensiero positivo è solo un primo piccolo passo

Se pensi che il pensiero positivo sia l’obiettivo finale da raggiungere per poi materializzare tutto ciò che vuoi in stile the secret, allora questa cosa ti sta fregando, alla grande. Non ce la puoi proprio fare, davvero, fino a quando non smonti questa illusione che blandisce le tue capacità di giudizio e addormenta la tua consapevolezza. Preso alla lettera il pensiero positivo ti dice di portare l’attenzione solo sulle cose positive, così, mentre sei lì a casa ad ammirare un bracciale d’oro che ti hanno regalato da poco, nel momento in cui un ladro entra dalla finestra, farai finta di non vederlo per non distoglierti da ciò che è positivo. Questa cosa durerà solo fino a quando quel ladro non ti soffierà da sotto il naso quel bracciale d’oro rompendo quella trance che imbambolava i sensi e ti portava al sonno, nella direzione opposta al risveglio. Continua a leggere Passare dal pensiero negativo al pensiero positivo è solo un primo piccolo passo

I due piani di esistenza

Spesso sentiamo la nostra vita attuale come un limite, non riusciamo a coglierne il senso. Continuiamo a inseguire desideri, a festeggiare quando si materializzano e a lamentarci quando questo non accade. Spesso ci sentiamo bloccati nelle stesse esperienze o ci sentiamo come se stessimo girando in tondo, da una cosa all’altra all’altra senza una meta, senza un senso. Alcuni iniziano a farsi domande nuove, sentono che ci deve essere qualcosa di più ma non sanno cosa. Forse la risposta che stai cercando è proprio nelle prossime righe e probabilmente è qualcosa non ti aspetti e non sarai ancora disposto a prendere in considerazione.

Siamo abituati a vivere le nostre vite considerando il piano fisico tutto ciò che esiste. Da questo punto di vista siamo nati in un certo tempo e moriremo in un certo tempo successivo alla nascita. Vista così siamo semplicemente una mente è un corpo che hanno imparato delle cose dal mondo che ci circonda. In effetti, da questo limitato punto di vista, tutto ciò che conta sono i valori del sistema, la sicurezza, la stabilità, la capacità di produrre risultati visibili. Come siamo arrivati a convincerci che il mondo fisico sia tutto ciò che esiste? Continua a leggere I due piani di esistenza

Le tue priorità orientano la tua vita

Nove volte su dieci quando dici: “non posso” intendi che non è una priorità nella tua vita. Sii consapevole. Nella vita non puoi raggiungere nulla che non sia al primo, al secondo o almeno al terzo posto nelle tue priorità. Quasi sempre ciò che pensi siano le tue priorità non lo sono, scambi i desideri per priorità. Per scoprire le tue vere priorità scopri semplicemente ciò a cui dedichi più tempo. Moltissime persone dedicano la maggior parte del tempo a costruire sicurezze (gabbie) di protezione contro la paura e, generalmente, la loro priorità è sopravvivere e incrementare ciò che già c’è. La pressione che questa scelta comporta  Ecco che la vita diventa perlopiù sempre uguale a se stessa passando semplicemente da momenti di maggior successo e svago a momenti di minor risultati. Questo è ciò che fa soffrire il tuo Essere e provoca quella pressione, quel conflitto sottile al tuo interno…  Continua a leggere Le tue priorità orientano la tua vita

Quello Che Vola (El Volador), il Film di Luca Littarru

C’è qualcosa dentro di te, qualcosa di cui sei inconsapevole tanto da non conoscerne l’esistenza. Questo “qualcosa” è fatto di mille voci che non sono la tua, agisce nel mondo vivendo la tua vita, e ti fa comportare come non sei in realtà.

Sei infelice come miliardi di esseri umani, hai paura, sei controllato dalle emozioni: vuoi compiacere il tuo capufficio del cazzo, la tua fidanzata, gli amici, i colleghi, non vuoi deludere nessuno. Fai di tutto per star bene ma stai male: la cosa peggiore, è che non ti insospettisci minimamente e dai la colpa al caso, alla sfrotuna, al mondo e alle tasse. Se c’è qualcosa che ti controlla, qualcosa che non conosci perché ne ignori l’esistenza, chi sei tu? E perché non riesci a fare stare zitte le mille voci che hai nella testa? Può la mente pensare di non pensare?

Gli sciamani dell’antico Messico vedevano questo qualcosa: lo chiamavano “El volador”, Continua a leggere Quello Che Vola (El Volador), il Film di Luca Littarru