Essere se stessi può essere molto difficile perché implica mantenere una certa sensibilità. Implica mantenere proprio quella sensibilità che ti permette di rimanere in contatto con ciò che è più sottile, con le tue parti animiche, con la dimensione spirituale a cui appartieni. Rinunciamo a quella sensibilità per un fraintendimento, pensiamo di trovare ciò che cerchiamo al di là di ciò che siamo, cerchiamo forza, bellezza, audacia, potere, controllo. Ma questa ricerca, nel momento in cui ci porta a rinnegare chi siamo, allontana da noi quella gioia, quell’amore e quella pace cui in realtà tutti aspiriamo. Di seguito riporto il caso di Alberto, in stato di rilassamento la sua parte spirituale lo guida a comprendere meglio alcuni aspetti della sua vita, rivisitando alcune scene significative del suo passato:
Io: “chiedi di comprendere meglio, come nasce questo tuo timore di essere te stesso?”
Alberto: “Sono alle scuole medie, Luca è il mio compagno di banco ed è uno dei miei migliori amici. Io scherzavo con lui, anche altri scherzavano con lui, alcuni lo sfottevano. A distanza di tempo muore. Lui era stato preso (dal Volador o entità, ndr), perché era troppo buono.”
Io: “era stato preso perché era troppo buono?”
Alberto: “Io ho pensato questo”
Io: “tu (la mente, ndr) hai pensato questo, invece Spirito cosa ti dice, perché è stato preso?”
Alberto: “Perché ha fatto un patto” Continua a leggere Essere se stessi – parte prima