La prossima volta andrà meglio?

Quasi sempre non è vero. Andrà come è sempre andata, quante volte devi ancora ripetere le stesse cose, rivivere le stesse illusioni, prima di comprendere?
La mente, con cui ti identifichi quasi del tutto, non è in grado di prendere decisioni che non siano basate su esperienze del passato e su idee e condizionamenti assorbiti dall’ambiente culturale in cui siamo cresciuti. Per questo motivo cambiare è così difficile e tendiamo a ripercorrere strade che consideriamo sicure anche se non ci portano quella gioia e quell’amore cui aspiriamo. In fondo non crediamo neppure che sia davvero possibile sperimentare gioia e amore autentici, così cerchiamo il possesso di cose e persone in modo da allentare il disagio e la mancanza di senso che ci portiamo dentro. Quindi molto spesso intraprendiamo un percorso di conoscenza di sé perché, sotto sotto, speriamo che possa portarci anche e soprattutto dei vantaggi, delle agevolazioni. Il successo della legge di attrazione è dovuto proprio a questo: Continua a leggere La prossima volta andrà meglio?

Workshop: il pensiero intuitivo in azione

Bologna (Loiano), 17 e 18 giugno 2017, invia una mail a: info@antoniodelia.it

Il primo workshop italiano per lo sviluppo del pensiero intuitivo. Due giornate intense in cui riprendere contatto con se stessi e trovare la fonte di quelle risposte che troppo spesso cerchiamo all’esterno di noi.

Cosa ci impedisce di rimanere costantemente in contatto con la nostra intuizione? 

Cosa ci impedisce di seguire fino in fondo le intuizioni che ci arrivano?

In una parola: le paure. Quando provi paura non ti fidi di te stesso e quindi non riuscirai a seguire le tue intuizioni fino in fondo. Se la mancanza di fiducia persiste, e si amplia nel tempo, smetterai di essere in contatto con te stesso e riuscirai a sentire sempre meno intuizioni. A questo punto l’ultima carta che  la tua parte profonda si giocherà sarà Continua a leggere Workshop: il pensiero intuitivo in azione

Pensiero intuitivo e ferite emozionali – dall’io all’IO

Passiamo la nostra vita identificati nell’io, è la mente di superficie. È come un dittatore che, giorno dopo giorno, ci pilota, riportando continuamente il passato nel nostro presente. Tutto ciò che facciamo, anche i cambiamenti, dal punto di vista dell’io non porteranno quella pace, quella gioia, quella serenità a lungo cercata (anche utilizzando pensiero positivo e legge di attrazione, il piccolo io è solitamente in balia degli Ego).
Poi c’è l’IO. È il nostro sé più ampio: la triade composta da Mente, Anima e Spirito. Nell’avvicinarsi alle parti animiche la mente si ammorbidisce e smette di pilotare tutto il gioco. Ora sono le parti animiche le protagoniste della nostra vita. A questo punto Mente delega a loro le decisioni e si limita a  Continua a leggere Pensiero intuitivo e ferite emozionali – dall’io all’IO

È facile finire fuori strada…

Andare con lo Spirito è sempre un movimento dell’Amore. Non appena entriamo in questo movimento andiamo con lo Spirito. In questo atteggiamento, nell’essere rivolto a tutto così come è, in quell’attimo riceviamo molte comprensioni su ciò che porta avanti: ciò che porta avanti la vita, ciò che porta avanti l’amore
Bert Hellinger

Sei chiamato a esprimere te stesso, eppure non te ne accorgi. Continui a lavorare per il sogno di altri. Sei chiamato a realizzare il tuo talento e compiere qualcosa per gli altri, eppure non te ne accorgi. Continui ad agire solo per mantenere le tue sicurezze. Sei chiamato ad essere te stesso, eppure non te ne accorgi. Indossi di volta in volta la maschera più conveniente. Sei chiamato ogni giorno a scegliere tra il tuo Ego e il tuo Spirito. Eppure non te ne accorgi. La voce dell’Ego è più squillante. A volte suona come una minaccia, ti mette paura. Altre volte sembra il suono di una sirena, ti seduce. Continua a leggere È facile finire fuori strada…

Comunicare con Dio

DAL LIBRO CONVERSAZIONI CON DIO DI NEALE DONALD WALSCH – PAG. 3

Neale: come parla dio e a chi?

parlo con tutti, senza interruzione. La domanda non è con chi parlo ma: chi mi sta a sentire?

(Neale) in preda a un vivo interesse, domandai a dio di approfondire questo argomento. ecco cosa mi disse:

innanzitutto sostituiamo la parola parlare con la parola comunicare. Si tratta di un’espressione migliore, più completa, più accurata. Quando cerchiamo di parlarci: io con te tu con me, ci troviamo immediatamente costretti dall’incredibile limitazione delle parole. Per questo motivo, non comunico soltanto a parole, in effetti lo faccio ben di rado. Per me, la forma più frequente per comunicare sono i sentimenti.
I sentimenti sono il linguaggio dell’anima. Se vuoi sapere quanto c’è di vero per te in qualcosa, prendi in considerazione quello che senti a quel proposito.

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I pensieri mentali ti stanno fregando, svegliati!

Osserva i tuoi pensieri quando sei un po’ giù, sono sempre gli stessi. Osservali quando sei eccitato per un risultato positivo, sono ancora loro con polarità inversa. Sei sei triste perché ti manca il denaro allora sarai entusiasta quando ricevi del denaro. Se sei triste perché ti manca la gloria allora sarai entusiasta ad ogni briciolo di gloria conquistata. Se sei triste perché ti senti solo solo, allora sarai felice nei momenti in cui quella solitudine viene smorzata dallo stare con altre persone, e così via. Osserva, sono sempre gli stessi pensieri, sono come dei fili che ti portano in giro come si fa con un burattino.

Osserva, è il burattinaio a muovere i fili, Vadim Zeland lo chiama pendolo. Ciò che ti rende triste è anche ciò che ti rende felice ed è ciò che ti manipola, è il pendolo attraverso cui tu sei tenuto in gabbia dalla tua mente. Se Mente perdesse questo appiglio potrebbe perdere il potere che ha e che gli hai concesso esistenza dopo esistenza. Per questo motivo farà di tutto per tenere in piedi questo appiglio.

Se il tuo pendolo è

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La Storia Infinita 1/3 – prima parte: Mente, Anima, Spirito

Mente, Anima e Spirito hanno sempre vissuto nello stesso stabile. Eppure non erano mai entrati in confidenza.

Mente faceva una vita solitaria, individualista e sempre piena di cose da fare o a cui pensare. Anche quando, in ascensore, si incrociava con Anima o Spirito, non li notava. Era presa a rispondere ad un msg su facebook, ad un sms o era semplicemente immersa nei suoi pensieri. Mente era sempre indaffarata, a guardarla sembrava avesse il peso del mondo sulle sue spalle. Era quasi sempre insoddisfatta, forse per questo motivo non smetteva di pensare e dedicava poco tempo al gioco. I momenti felici duravano poco, Mente non riusciva a concepire uno stato di felicità, gioia e pace costanti. A furia di fare e fare cose, Mente era diventata brava in questo. Trovava il modo di trarre vantaggio dalle situazioni e aveva sviluppato un certo numero di abilità pratiche. Del resto è quello il suo talento: l’azione. Gli riusciva meglio esprimere questo talento quando non era

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La vita procede mentre fai dei programmi (e a volte te li smonta)

Viviamo due vite, alcune volte si incontrano, molte altre no. In una delle due siamo soli, o perlomeno ci sentiamo così, e pensiamo di decidere tutto noi, generalmente sentiamo che dobbiamo cavarcela da soli. La possiamo chiamare la vita della mente di superficie. Ciò che facciamo in questa vita è cercare di metterci al sicuro, cerchiamo delle sicurezze. E’ così che nascono gli attaccamenti. Ci attacchiamo a ciò che ci da sicurezza (cose, persone, situazioni). Tutto, nella nostra prima vita, gira intorno a sicurezza e stabilità. La mente di superficie è in grado di provare solo paura e sottoprodotti della paura: da un lato ansia, angoscia, timore, dubbio, dall’altro eccitazione, euforia, allegria, e altri tipi di stordimenti spesso chiamati, a torto, gioia e amore (i sentimenti sono appannaggio della mente profonda, senza un contatto con essa si vivono semplici emozioni del momento – vedi articolo precedente sul pensiero positivo). Ciò che si può facilmente osservare è che la mente di superficie non riesce a trovare pace: in assenza di emozioni positive e negative si sente semplicemente annoiata e inizia a cercare nuovi stimoli emozionali.

Il denaro e il potere hanno tanto successo nella nostra società perché

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Ogni giorno puoi prendere una decisione…

Ogni giorno ti svegli e prendi una decisione: a cosa affidare la tua giornata. Due forze contrapposte entrano in azione. Una di queste vuole convincerti che sei migliore o peggiore di qualcuno, vuole eccitarti per poi deluderti, vuole darti l’impressione di poter scalare montagne per poi buttarti giù dalla sporgenza più alta. Una di queste ti parla a voce alta ed è sempre in agguato, pronta a metterti lo sgambetto proprio nel momento in cui la tua corsa sta prendendo velocità. Una di queste vuole tenerti sotto controllo, occupato in mille pensieri inutili, poco importa se siano sogni di grandezza o pensieri penosi e degradanti.

L’altra forza è silenziosa. È in grado di darti tutto ma non fa promesse. È stabile, poiché Continua a leggere Ogni giorno puoi prendere una decisione…

Dall’Essere bambino all’Essere Realizzato

Pensiamo generalmente di essere cresciuti solo perché l’età anagrafica avanza. E se interiormente fossimo, come società nel suo complesso, rimasti bambini? Per tutta la vita abbiamo curato, nel migliore dei casi, il corpo e la mente intellettuale. Siamo entrati in contatto con diete, trattamenti della pelle, esercizi fisici, e tecniche per il benessere corporeo. Abbiamo studiato, letto, raccolto informazioni di ogni tipo, siamo diventati più furbi e più o meno in grado di procurarci ciò di cui abbiamo bisogno esteriormente.
Eppure continuiamo generalmente a comportarci come bambini. Quando un bambino ha un’aspettativa e poi questa viene delusa si lamenta e se la prende con qualcuno, gli adulti lo fanno. Quando un bambino viene rimproverato assume un atteggiamento da vittima ed è risentito, gli adulti lo fanno. Quando un bambino non riesce a portare a termine qualcosa solitamente insiste, un adulto molla più facilmente. Quando un bambino sbaglia, cade, si fa male, allora piange, a volte si dispera, e dopo un po Continua a leggere Dall’Essere bambino all’Essere Realizzato