Stare insieme diventa “lo stare insieme”, relazionarsi diventa “la relazione”, così come rapportarsi diventa “il rapporto”. Ciò che era in movimento, il verbo, è stato congelato in un sostantivo, in uno schema fisso. È come fermare un video per prevelarne un’immagine rappresentativa per il manifesto di presentazione. Si ferma l’azione e subentra la staticità. È così, a un certo punto, dai “la relazione” per scontato, i giorni sembrano ripetersi senza novità.
Rinunceresti all’emozione e all’avventura di un film per la finta sensazione di sicurezza e stabilità di un semplice fotogramma? Certo che no. Eppure è ciò che fai con l’emozione del relazionarsi, in pochi mesi la congeli in una “relazione” con regole fisse e baratti l’emozionante certezza dell’incerto per un’incerta certezza senza vita, cosa che piace tanto ad un sistema che vuole e “premia” cittadini che abbiano abitudini, interessi, desideri simili, prevedibili, globalizzati.