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Il legame che si crea con il genitore o il familiare bersaglio può essere “positivo”, lo voglio tutto per me e lo ottengo, o “negativo”, lo voglio tutto per me e non lo ottengo. Questo determina un effetto diverso nella nostra personalità, nel primo caso sviluppiamo un atteggiamento di pretesa che ha l’aspettativa di essere realizzata, in questo caso la rabbia sopraggiunge quando questa aspettativa viene disattesa. Stiamo parlando del tratto narcisistico in modalità overt, cioè il soggetto mostra dirette espressioni di esibizionismo, auto-importanza. Nel secondo caso il tratto narcisistico si sviluppa in modalità covert, cioè il soggetto sembra essere ipersensibile, ansioso, timido e insicuro. In questo caso questo atteggiamento apparentemente più remissivo è lì per nascondere la rabbia derivante dall’aver inseguito il genitore bersaglio senza aver ottenuto un successo stabile, cioè senza aver avuto la sensazione di “averlo tutto per sé”. Vediamo quali sono le ripercussioni nelle relazioni, amicali, professionali e di coppia, di questi due tratti della personalità.
Nel primo scenario (tratto narcisistico overt) cercheremo di relazionarci, in particolare nelle relazioni di coppia, con persone che ci diano la sensazione di poter essere manipolate o cercheremo di renderle tali. Per farlo ogni persona utilizzerà delle strategie personali che potranno variare in base al carattere e alle esperienze del passato. In generale cercheremo di relazionarci con persone che siano disposte a riconoscere il nostro fascino, fisico o intellettuale o affettivo o professionale e cosi via e ci terremo più distanti dalle persone che tendono a metterci in discussione o a sfidare gli elementi su cui solitamente puntiamo per ottenere la stima, la fiducia e l’attenzione degli altri. Anche la provocazione diventerà uno strumento utile allo scopo mentre si cercherà di sottrarsi alle provocazioni altrui.
Nel secondo scenario (tratto narcisistico covert) cercheremo persone su cui fare leva presentandoci come persone con tratti di fragilità, cercando di attirare chi voglia prendersi cura di noi o aiutarci o sostenerci. Quindi utilizzeremo una azione ammaliatrice passiva che andrà a giocare sugli sguardi, i silenzi, le attese, e una modalità accondiscendente che aiuterà l’altra persona a sentirsi a proprio agio ed abbassare le difese, avendo la sensazione di trovarsi di fronte a una persona innocua o in qualche modo inoffensiva. Questo ci permetterà di manipolare l’altro utilizzando una modalità passiva o da vittima. Quindi ad esempio potremo chiedergli di difenderci da alcune situazioni o persone, orientando sottilmente l’emotività e le azioni dell’altro.
Queste due strategie verranno utilizzate entrambe ma ogni persona svilupperà una forte preferenza verso una delle due strategie in base al vissuto infantile. Quindi è possibile che un overt cada sporadicamente nell’attegiamento del covert e viceversa. Le conseguenze a lungo termine saranno quelle di circondarsi inconsapevolmente di persone burattini, spesso definite in psicologia “scimmie volanti”, le quali saranno disposte a subire le strategie del narcisista poiché lo ritengono in buona fede o non ne hanno colto fino in fondo le implicazioni poiché non avvezze al concetto di parte oscura della mente. Ogni mente nasconde una parte oscura che nega anche a se stessa e che alimenta giudizi, desideri, valutazioni, interessi personali e dipendenze emotive. Questa parte agisce sia nel narcisista, spesso nelle due modalità qui descritte, che in tutti gli altri, in forme differenti.