Essere in Amore

A volte è dura, lo so, ma ce la puoi fare. Ciò che ti eleva è un cuore aperto, in grado di amare. Non è né l’adrenalina né l’eccitazione e neppure l’euforia. Esci con il tuo compagno, prendigli la mano, senti il contatto con la sua pelle. Senti il movimento dell’energia maschile e femminile che danzano all’interno dello spazio tra le due mani che si toccano. Abbraccialo, bacialo dolcemente, guardalo negli occhi. Ogni tanto guarda i suoi occhi in silenzio, senza filtri sessuali, non è un pezzo di carne, è l’uomo che ami, la donna che ami, fermati a guardarlo/a. Osserva la sua luce, che meraviglia! Sorridi.

Non pensare alle cose che vorresti, non pensare a nulla! Se pensi non puoi sentire l’altro. O pensi o senti. O pensi o sei in amore. Forse avete un problema che vi assilla, allora pregate insieme. Chiedete a

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Dal relazionarsi alla relazione – nota breve

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Stare insieme diventa “lo stare insieme”, relazionarsi diventa “la relazione”, così come rapportarsi diventa “il rapporto”. Ciò che era in movimento, il verbo, è stato congelato in un sostantivo, in uno schema fisso. È come fermare un video per prevelarne un’immagine rappresentativa per il manifesto di presentazione. Si ferma l’azione e subentra la staticità. È così, a un certo punto, dai “la relazione” per scontato, i giorni sembrano ripetersi senza novità.

Rinunceresti all’emozione e all’avventura di un film per la finta sensazione di sicurezza e stabilità di un semplice fotogramma? Certo che no. Eppure è ciò che fai con l’emozione del relazionarsi, in pochi mesi la congeli in una “relazione” con regole fisse e baratti l’emozionante certezza dell’incerto per un’incerta certezza senza vita, cosa che piace tanto ad un sistema che vuole e “premia” cittadini che abbiano abitudini, interessi, desideri simili, prevedibili, globalizzati.