Pensiero intuitivo e ferite emozionali – dall’io all’IO

Passiamo la nostra vita identificati nell’io, è la mente di superficie. È come un dittatore che, giorno dopo giorno, ci pilota, riportando continuamente il passato nel nostro presente. Tutto ciò che facciamo, anche i cambiamenti, dal punto di vista dell’io non porteranno quella pace, quella gioia, quella serenità a lungo cercata (anche utilizzando pensiero positivo e legge di attrazione, il piccolo io è solitamente in balia degli Ego).
Poi c’è l’IO. È il nostro sé più ampio: la triade composta da Mente, Anima e Spirito. Nell’avvicinarsi alle parti animiche la mente si ammorbidisce e smette di pilotare tutto il gioco. Ora sono le parti animiche le protagoniste della nostra vita. A questo punto Mente delega a loro le decisioni e si limita a seguire le indicazioni al meglio che può. In questa fase pensiero positivo e tutte le altre tecniche mentali che conosciamo iniziano ad avere senso. Vengono messe al servizio di colui che viene anche chiamato il nostro Sè Superiore, il maestro interiore, lo Spirito Santo o qualsiasi altro nome le numerose tradizioni gli abbiano dato.
Compiere questo salto percettivo da io a IO significa uscire da Matrix. Significa cioè smettere di concepire la nostra vita come qualcosa che inizia con la nascita e termina con la morte, ma come un’esperienza iniziata al di là del tempo. A livello animico sei sempre esistito e, nell’arco dei millenni, hai vissuto innumerevoli esperienze, hai iniziato a fare tante cose, alcune di queste devono ancora essere portate a termine. Scoprire cosa c’è da portare a termine, cosa ci sia ancora da sperimentare, è uno dei compiti che possiamo porci per ricominciare a dare a questa vita un senso più ampio del semplice sopravvivere e svagarsi.

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3 commenti su “Pensiero intuitivo e ferite emozionali – dall’io all’IO”

    1. Ciao, questa è una domanda che mi fanno in molti. In realtà noi riceviamo indicazioni tutti i giorni da fonti differenti, di tipo mentale/egoico e animico. Solitamente la mente ti porta verso ciò che è conforme al sistema: competizione, prestigio, ricerca del benessere materiale, ricerca dell’ammirazione e della considerazione degli altri. Le parti animiche spingono affinché tu esca da queste logiche e inizi a fare ciò che ami, a coltivare il tuo talento, per il semplice piacere di farlo. Le parti animiche ti dicono che se segui la tua strada poi le cose si sistemano da sé e ciò di cui hai bisogno giungerà momento per momento. Puoi approfondire questo aspetto leggendo il nuovo libro: ciò che sei non E’ – wip edizioni

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