Osserva la tua vita quotidiana. Dov’è la verita? Riesci a distinguere tra i momenti in cui vivi in conformità con te stesso ed i momenti in cui ti senti costretto a fingere, in cui stai entrando in un compromesso? Dentro ognuno di noi scorre una melodia le cui note sono comuni a tutti ma la composizione che ne deriva è unica. Ogni persona suona la propria melodia. Questo ti rende speciale, spesso a tua insaputa.
Eppure è cosi facile rinunciare alla propria unicità! Preferiamo conformarci, seguire strade sicure, già battute da molti altri prima di noi. Questo accade in tutti i campi: nel lavoro, nella coppia, nel pensare alla propria vita, nel pensare alla felicità. La prima cosa a cui si rinuncia è proprio la felicità. Deformando la nostra melodia con continui compromessi con se stesso si capisce abbastanza presto che non è possibile essere felici e spensierati come un bambino. Quindi abbandoniamo piuttosto rapidamente quella aspirazione e ci dedichiamo a fare soldi, a fortificare sicurezze, a metterci nelle condizioni di fare piu vacanze o di godere di piu svaghi. Non capiamo che la mancanza di felicità deriva dal non essere più in sintonia con la nostra musica interiore. Abbiamo smesso di sentire chiaramente quella musica, non ne troviamo più il ritmo e questo ci fa paura, non sappiamo più che fare. Quindi cerchiamo uno strumento esterno a noi che detti i suoi ritmi, in questo modo possiamo delegare e aggregarci, questo ci da sicurezza.
Compromesso dopo compromesso abbiamo costruito un mondo in cui la felicità ha un posto piccolissimo. La paura ha preso il sopravvento. La paura porta a mettere la sicurezza al primo posto, tutto il resto viene dopo. Quindi in nome della sicurezza accettiamo di essere controllati, di condurre una vita distante dalle nostre attitudini e aspirazioni, in nome della sicurezza ci conformiamo ad un modello socialmente apprezzato o perlomeno accettato e comprensibile a tutti. Ci muoviamo nel mondo come cani al guinzaglio. Il mio cane si sente spaesato se gli tolgo il guinzaglio in mezzo alla strada, vive un attimo di smarrimento. Allo stesso modo noi abbiamo perso il ricordo di chi siamo, libertà è ormai una parola vuota. Eppure qualcosa dentro di te continua a dirti che c’è un altro modo di concepire il mondo. E quando questo segnale arriva alla coscienza ecco che la mente lo traduce con: “quasi quasi lascio tutto e mi apro un baretto sulla spiaggia su qualche isola caraibica”.
Quella pulsione è un indizio, seguendo le briciole di pane dentro di te potrai arrivare a qualcosa di molto più vicino a te di quanto hai sperimentato fino ad ora, di autentico, sono le tue parti spirituali. Puoi iniziare semplicemente mollando i compromessi, uno dopo l’altro, man mano che ti sentirai pronto a farlo. Alleggerendoti dalla pressione dei compromessi potrai muoverti più liberamente, sarai più sensibile, potrai ascoltare la tua voce più profonda fino a prenderne confidenza, fino a sostituire quella voce sottile all’incessante vocio della mente di superficie. Quella voce sottile, quella sensazione di connessione, ti racconterà una storia, ti mostrerà chi sei davvero e cosa ci stai a fare qui.
bello bello !!