La ricerca del sé è spesso fraintesa e finisce per risultare un concetto vago. Di seguito riporto la mia esperienza in merito. La prima fase solitamente consiste nel leggere dei libri, guardare video e frequentare dei corsi. Questa è la fase intellettuale. La mente ha scoperto qualcosa di nuovo, è qualcosa che ti fa vibrare dentro, ma essa vuole capirne di più. Così inizia a collezionare informazioni su informazioni, questa è anche la fase in cui parliamo ai nostri amici, o perlomeno cerchiamo di farlo, di queste nostre scoperte e rischiamo di sentirci incompresi. In realtà non abbiamo ancora realizzato nulla, si è accesa una scintilla dentro di noi, ma quasi tutto rimane ancora a livello intellettuale. Quando gli altri denigrano queste nostre letture ci sentiamo male perché in realtà stanno rispecchiando la parte di noi che è ancora scettica e resistente verso le nuove possibilità di cui parlano i libri o di cui si parla nei corsi.
La seconda fase consiste nel frequentare gruppi esperienziali, dove la teoria è in secondo piano rispetto a esperienze esplorative vere e proprie, ad esempio è ciò che accade con le costellazioni familiari, col rebirthing, nei gruppi di meditazione, di sciamanesimo e tanti altri. Queste rappresentano esperienze che entrano più in profondità, piangiamo, gridiamo, ridiamo, ma tutto questo scende solo fino al punto in cui la nostra mente lo permette. Questa è la fase emozionale. In qualche modo gli ego sono ancora al comando, serve molta maestria da parte dei conduttori dei gruppi per riuscire ad aprire un forellino in questo “muro di Berlino” invisibile agli stessi partecipanti. L’ego si camuffa facilmente, imparando col tempo a recitare anche la parte della persona guarita, si immedesima nella persona “evoluta” che ha ormai toccato le profondità del suo Essere. A un osservatore attento e consapevole, l’inganno appare evidente. Ti accorgi di essere ancora nella prima o seconda fase perché quando qualcosa di bello accade nella tua vita, ti distacchi dalla ricerca, smetti, ad esempio, di fare gli esercizi, e ti immergi nella novità e nell’illusorio entusiasmo mentale che ne deriva. Questa novità sarà destinata a dissolversi per il semplice fatto che non è stata integrata nel percorso di ricerca, non ne hai colto il significato, è diventata solo un modo per appagare un tuo desiderio egoico, una fantasia che portavi in te da tanto tempo. Queste prime due fasi possono durare anche molti anni.
Una volta passate e comprese le prime due fasi inizia l’autentico lavoro interiore. Ora hai iniziato a osservare alcuni inganni portati avanti dai tuoi ego a tuo discapito, non volgi più la testa dall’altra parte di fronte ai tuoi lati oscuri. Hai iniziato a comprendere che continuare a cercare, a muoverti, a prendere decisioni, per quanto nuove, con i ragionamenti, non serve a molto. E’ il tempo di fermarsi, osservare i propri disagi, accorgersi che non sono i tuoi disagi, sono gli ego che soffrono, cercano di spingerti soddisfare i propri capricci. Vogliono aver ragione su qualcosa, una qualsiasi cosa. Così ti senti ferito per qualcosa, ti senti trattato ingiustamente da una persona o dal mondo in generale, senti di meritare qualcosa e devi prenderla a tutti i costi, non importano i mezzi. Soffri, ti dimeni, piangi, ti arrabbi, forse ti hanno tolto qualcosa o temi che ti possa essere tolto, il tuo vecchio mondo scricchiola. In realtà a scricchiolare è il tuo dis-equilibrio interno gestito da entità non-te che badano ai loro capricci spacciandosi per istanze che appartengono a te. Questa è la fase del risveglio. Comprendi che NULLA di esterno, in sé, può renderti felice.
Quando inizi a osservare tutto questo, allora puoi metterti in ascolto di qualcosa che può guidarti (Dio, il tuo Spirito, il sé superiore, il tuo maestro interiore, chiamalo come vuoi), che è oltre tutto questo, è oltre la mente. Questa è stata messa in secondo piano, tutti quei pensieri caotici ora non sono più così totalizzanti, inizi a vederli, non sempre, ma inizi a vivere momenti in cui sei distaccato da essi e ascolti i segnali non lineari provenienti dall’Essere. Mi riferisco anche alle “coincidenze significative” di cui parla tanto bene Redfield ne “La Profezia di Celestino”. Quando entri in questa terza fase sei pronto a mollare la mente, non darle più la fiducia che le hai dato per tanto tempo, ti rivolgi direttamente a Lui. A tal proposito puoi leggere: litigare con Dio e Comunicare con Dio.
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grazie Antonio perché in questo modo,,leggendo questo articolo rendi tutto quello che sto vivendo più chiaro,,e mi stimoli a continuare questo percorso non affatto semplice,,nel quale molto spesso non ti capisci nemmeno tu,e quando ne parli con gli altri e leggi nei loro occhi che ti prendono x pazza,,forse lo penso pure io!!! ma poi capisco dove sto andando…!! GRAZIE MANOLA
Ciao Manola, la tua determinazione e quella delle persone che incontriamo nei gruppi ci spinge ad andare avanti anche di fronte agli ostacoli e ai rallentamenti che troviamo nel percorso di ricerca. Grazie a te. Un abbraccio, a presto
Sorrido perchè è ciò che è successo a me per anni! sorrido di me e di come non abbia permesso prima al mio Spirito di guidarmi davvero … Ora l’ho fatto e stò riuscendo a “comprendere” il perchè non ero riuscita ad andare oltre all’euforia momentanea: era sempre l’ego che si prendeva gioco di me! Grazie come sempre, Antonio! 🙂
CONDIVIDO. Io sono nella terza fase 🙂 sai che non so mai se leggi i miei commenti?… puoi rispondermi nella mal pefavore? ada.tomasicchio@virgilio.it
…. o meglio ci sto entrando nell terza fase e non è facile… ha ragione LUI che inizia parlarmi più esplicitamene… ma io ancora non voglio ascoltarlo del tutto…..
Posso dire, che sono ancora, nella seconda fase (forse), strano che, il percorso (sembra) inizialmente simile. Spero che, il percorso sia giusto, per me, intendo, per arrivare alla terza frase, che ha descritto lei.
Ho appena iniziato a documentarmi sugli argomenti sopra descritti. Leggendo questa interessante pagina, capisco che il percorso non è così corto, anzi…C’è qualcuno che mi possa dare dei suggerimenti su corsi, seminari, tecniche di meditazione??
Grazie,
Giovanni
Ciao Giovanni, puoi guardare il calendario eventi del blog e scrivermi a info@antoniodelia.it – un sorriso, a presto
molto bello questo scritto e lo sento molto vero. .L’autobiografia di uno Yogi fu per me il libro della prima fase, mi innamorai subito di quel senso di Dio che emanava da quelle parole ,poi trovai il primo Ashram..grandi cambiamenti di vita..poi nel secondo… poi in India tre volte ..anche al grande (mat) Kumbamela del 2001 mi pare ..poi rientrare in patria ad approfondire le esperienze e cercare di trasmettere qualcosa che visto da fuori pare impossibile,. difatti l’ego non può conoscere il se mentre viceversa si e questo è il frutto del cammino..e così puoi provare pena e compassione ..e così l’uomo non può conoscere Dio ed invano le religioni cercano di convincerlo, ma il se subito lo riconosce.
Ancora un grazie di cuore ad Antonio