Riconoscere la Guida Interiore

IO: Tutti hanno una loro strada?

Sé: Certo. E’ la strada conforme al proprio dono, alla qualità della propria anima, a ciò che sono venuti a fare sulla Terra. Io parlo a tutti in ogni momento e lascio dei segnali evidenti affinché si sintonizzino a me.

IO: Ma non tutti riescono a cogliere i tuoi segni, né a riconoscerli. Come fanno dunque?

Sé: Un giorno ci arriveranno. Sarà un cammino che tu definisci “sofferto”, ma la sofferenza è solo esperienza. E’ un ciclo ripetuto affinché una mente possa ad un certo punto arrendersi e permettere a me di portare in salvo l’anima.

Dal nuovo libro di Claudio Guarini “Dialogo con la Guida Interiore” – Wip edizioni

Non esiste una formula magica che funziona con tutti utile ad entrare in contatto con la parte spirituale. Per quanto mi riguarda nel quotidiano ho imparato a percepirla come una voce sottile che, ad esempio, quando avverto un disagio, mi spiega come i miei pensieri e comportamenti mi hanno portato a sentire quel disagio. Questo accade a patto che io sia pronto ad ascoltare parole che mettono in discussione le mie abitudini e i miei schemi.
Durante alcuni esercizi che abbiamo sviluppato e utilizziamo nel nostro lavoro posso ampliare la mia percezione fino a vedere immagini o sequenze di immagini e idee che mi offrono una visione più ampia di una certa questione che in quel momento desidero davvero comprendere e guardare con occhi di verità. Facilitare questo contatto è il nostro compito in questa esistenza. Buona visione.

La ricerca della felicità (guest post)

di Eliana, Loredana, Katia

Tutte le persone sono impegnate nella ricerca della propria felicità ma quasi nessuno afferma di averla raggiunta.

La parola felicità, il più delle volte, è accompagnata dal verbo cercare. Eh sì, perché si dice che va ricercata. Dopo questo primo passo ecco subito il secondo: dove va cercata? E quale miglior posto se non “fuori da noi”?

A questo punto è d’obbligo la domanda: “Cos’è la felicità?” alla quale spesso si risponde “Ciò che ci procura piacere”.

Tuttavia ciò che procura piacere, il più delle volte, va di pari passo con ciò che si può toccare, con ciò che è materiale, con ciò che si può acquistare. Spesso si finisce col ricercare la felicità ovunque, tranne nell’unico posto dove potrebbe davvero trovarsi: noi stessi.

Perché? Continua a leggere La ricerca della felicità (guest post)

Il Cambiamento (guest post)

di Catia Tomaselli e Marisa De Marco

Prima di intraprendere questo percorso, la parola Cambiamento era solo un concetto vago, nella mia mente, ciò si delineava semplicemente come un miglioramento di me stessa.
Da anni mi chiedevo:
Cosa sto cercando?
Perche Sento che manca “qualcosa” nella mia Esistenza?
Com’è possibile che la mia Vita si riduca unicamente ad una sequenza routinaria di azioni quotidiane?
Mi dicevo che doveva esserci “qualcos’altro”.
Dopo anni di ricerca interiore fatti di letture, video, corsi, mi sono “imbattuta” in questo percorso durante il quale divenivo via via sempre più Consapevole che tutti i blocchi, le paure, le rinuncie che mi avevano fino ad allora accompagnato, di fatto, avevano rallentato la mia Evoluzione.
Questa Consapevolezza già bastava a dare un Senso alla mia ricerca.
Cosa mancava ancora?  Continua a leggere Il Cambiamento (guest post)

Cosa spinge alla ricerca di sé? La mia esperienza (guest post)

di Tina e Morena.

La ricerca di sé è un argomento di cui si parla tanto in questo momento. Spesso mi chiedo cosa spinga la gente a frequentare corsi, seminari, a leggere libri o semplicemente alla ricerca di qualcosa che non sa spiegare e basta. Ecco due esperienze di vita vissuta, due esperienze, due punti di partenza differenti ma che convergono verso la medesima strada: Continua a leggere Cosa spinge alla ricerca di sé? La mia esperienza (guest post)

Ma chi me lo fa fare?

La maggior parte degli esseri umani vive in due modi o in un mix di essi: cerca di mantenere la stabilità della propria vita attuale integrando dei momenti di svago e piacere per alleggerire i pensieri mentali, oppure vive spinto fortemente da obiettivi esteriori come il denaro, il successo esteriore e la realizzazione di desideri mentali di vario genere. Questo vale anche per chi inizia un percorso di ricerca interiore, la reale priorità per la mente non è la realizzazione esserica, ma è altro. Del resto questo è comprensibile. La mente non conosce l’esperienza della realizzazione esserica, se non per brevi sprazzi di apertura che giungono per farti intravedere un potenziale. Così, spesso, non riesce a trovare motivazioni nell’inseguire, nell’anelare fortemente, qualcosa di cui non ha fatto esperienza consapevole. Da questo fattore nascono le resistenze.

La mente prende ciò che sperimenta con la ricerca e cerca di utilizzare quelle comprensioni per rafforzare il proprio territorio conosciuto, per ampliarlo e migliorarlo. In questo modo evita i veri cambiamenti, le spinte della parte esserica che sono fonte di stress, incertezze e sono percepiti dalla mente come salti nel vuoto. La mente dice: “chi me lo fa fare?” “Io non voglio tutti questi ostacoli” “io non voglio vivere così, non mi fa stare bene”. Essa non comprende che la ricerca del suo benessere è ciò che ci ha condotto a vivere la vita insoddisfacente, incompleta o priva di un senso più ampio che attualmente moltissimi conducono. La mente pensa che Continua a leggere Ma chi me lo fa fare?

Fare ciò che ami ed altri insegnamenti

Spesso sento parlare del fatto che sia importante fare ciò che ami per trovare il proprio posto nel mondo e sentirsi in pace. Questo è vero ma, come moltissimi insegnamenti, è stato spesso frainteso. Se fosse stato compreso chiaramente allora molte più persone, immerse nella ricerca interiore, a caccia di risposte per realizzare la propria vita, avrebbero iniziato a fare ciò che gli piace e trovato la propria strada. Eppure non è così, è più facile trovare tante persone che sanno parlare bene, descrivere, discutere su molti insegnamenti. Pochissimi invece li mettono in pratica con consapevolezza. 

Questo accade non tanto per cattiva volontà quanto per una incomprensione di fondo molto sottile: non è chiaro a chi ci stiamo riferendo quando diciamo “io”. Così, non sapendo chi siamo, spesso scambiamo per “io” ciò che non siamo e ci chiudiamo all’ascolto della parte più profonda di quel “io”. Ecco che qualsiasi insegnamento che ci viene trasmesso sembra non funzionare così bene con noi, oppure funziona in modo altalenante, perché l”io” che coglie l’insegnamento è solo una parte di ciò che sei. Quando diciamo “io” ci riferiamo perlopiù alla nostra mente, siamo identificati totalmente con essa. Continua a leggere Fare ciò che ami ed altri insegnamenti

Il mondo invisibile (o dimensione spirituale, mondo sottile, piano astrale)

Oltre alla dimensione terrena esiste un infinito “universo spirituale”, organizzato in dimensioni perlopiù atemporali e collegato a quello materiale. L’uomo visita questo universo con regolarità attraverso il suo veicolo sottile, in particolari stati di coscienza di cui è solitamente inconsapevole. È in questo spazio che Anima e Spirito si muovono. Mentre qui possiamo “solo” sentirli, lì possiamo incontrarli, a patto di aver imparato a riconoscerli.

Non c’è molta differenza tra subire la vita e controllarla. La differenza è solo dal punto di vista della mente. Nel primo caso le sue fantasie non si realizzano e quindi diciamo a noi stessi che stiamo subendo la vita. Nel secondo caso le fantasie della mente si realizzano, così abbiamo l’impressione di controllo. Ma in entrambi i casi l’inconscio sta agendo per mettere in scena ciò che abbiamo deciso nella nostra infanzia, mentre il nostro guardiano è lì per accertarsi che rimaniamo incastrati in quelle dinamiche, un giro di giostra dopo l’altro.
La via d’uscita non ha a che fare con la mente. C’è una forza più profonda che cerca di comunicare con tutti, che è lì per ricordarci il nostro destino, mostrandoci il senso della nostra presenza sul pianeta. Il primo passo, dopo aver ripulito almeno in parte le ferite del passato, è imparare a riconoscere e ascoltare questa forza. In quel momento inizia il tuo vero cammino, per la mente iniziano i guai, si troverà ad affrontare le sue paure una dopo l’altra. Fino a quel momento è semplicemente preparazione.

I primi commenti al video:

  • “grazie mille sto piangendo”
  • “Antonio e Claudio vi faccio i complimenti per come spiegate concetti difficili in maniera semplice”
  • “bellissimo video”
  • “da anni cerco le mie risposte e pratico meditazione…..ma ora è successo qualcosa di più profondo…come una chiamata…fino a 10 giorni fa non vi conoscevo ma mi ero affidata e avevo CHIESTO di capire…..il documentario è chiarissimo e forse ora posso dire che la nebbia comincia a diradarsi…..Grazie…”
  • “mentre continuo a pensare al perché deve essere tutto così complicato vedo affiorare sulle mie labbra un sorriso perché vale la pena vivere, lavorare per ricongiungere le tre componenti del nostro essere fino a ritornare a “casa”.

L’Essere e l’umano – tra materia e spiritualità

IO: Frequenza?

S: Si. Funziona come una stazione radio. Non puoi ascoltarne due così come non puoi servire due padroni. La scelta è tra la frequenza della verità e quella dell’illusione. Più ti convinci che non esistono altre stazioni radio, più ti sentirai spinto a non tentare neanche di cercarne un’altra.

IO: Le persone hanno paura di scegliere la verità?

S: No. Hanno paura di fare un salto nel vuoto. La via dell’illusione sembra dare certezze e sicurezze, ma sono tutte false, costruite su fondamenta instabili. Le persone scelgono quasi sempre ciò che dà loro sicurezza. E’ la natura della mente. Al contrario, la verità è fede. Ci sono delle indicazioni che io do a tutti, ma la mente vuole conoscere in anticipo il risultato di ciò che sarà, crea aspettative, esse appartengono solo alla mente, non a me. Non si tratta di cercare qualcosa di meglio o di peggio, ma soltanto di scegliere la verità. Soltanto decidendo questo, effettuando questa scelta, i segnali potranno essere colti con più lucidità, anche quando sembrano spaventare e minare la sicurezza materiale o affettiva. Di lì in poi altre strade si aprono ed altre indicazioni arrivano. E’ la fede che manca all’essere umano. Quante volte hai dubitato tu e quanto ancora continui a rinnegare la verità nonostante tutti i segnali che costantemente ricevi?   (dal prossimo libro di Claudio Guarini)

L’Essere umano vive l’Essere con distanza, si tiene ancorato all’umano, non riuscendo a percepire la forza dello Spirito. Per secoli la mente è stata condizionata a seguire indicazioni esterne, a prendere decisioni basate su ciò che vedeva, sentiva e toccava nel mondo esterno. Così, il primo condizionamento da rompere è l’abitudine a rivolgersi continuamente all’esterno, a cercare la conferma alle proprie sensazioni e intuizioni unicamente fuori da sé. Continua a leggere L’Essere e l’umano – tra materia e spiritualità

Le due menti

Sé: Perché cerchi nella mente anziché nel cuore?

IO: Anche la mente ha bisogno di risposte, almeno credo.

Sé: Dipende da quanto sei disposto ad accettare le risposte.

IO: Perché?

Sé: Perché le risposte che ti do non sono fini a se stesse ma includono delle azioni in partenza, ecco perché la mente ha paura delle indicazioni, dei messaggi, che mando nella vita quotidiana.  

IO: Credo che la gente abbia paura perché, quando inizia a sentire il contatto con Te in modo consapevole, ritiene di non avere più il libero arbitrio, come se dovesse eseguire degli ordini, senza poter creare la vita che vuole.

Sé: Quindi stai dicendo che preferisci andare incontro ad un destino che non è il tuo piuttosto che dirigerti realmente su ciò che sei davvero?

IO: Tutti vogliono creare la loro realtà come meglio credono.

Sé: Pensi che l’essere umano sappia cosa è meglio per lui?

IO: Non tutti.

Sé: Tu cosa credi sia meglio per te?

IO: Sono in un momento della mia vita in cui non lo so più.

Sé: Ed è questo il punto in cui tutti arrivano. Giungono ad un momento in cui non sanno più in quale direzione andare, non perché non siano capaci di creare la loro realtà, ma perché si rendono conto che le decisioni prese sino a quel momento non li hanno portati dove realmente volevano.    (tratto dal prossimo libro di Claudio Guarini)

L’essere umano, nella nostra società, viene “educato” a prendere le distanze da se stesso. Continua a leggere Le due menti

La resistenza al cambiamento

Si sente spesso parlare di cambiamento. Ma cosa significa questa parola? Perché viene quasi sempre associata a qualcosa di buono? La parola cambiamento evoca la possibilità di passare dall’esperienza attuale ad una esperienza che la mente considera migliore. Per questo motivo viene apprezzata. La mente proietta su quella parola i suoi desideri. Sei tentato a seguire ciò che ti promette un cambiamento proprio perché in quella parola hai riversato i tuoi desideri. Cambiamento = desideri e aspettative mentali. Ma sappiamo bene che la mente mente continuamente quindi questo tipo di cambiamento orizzontale è quasi sempre inutile per l’autentica realizzazione del sé.

Un cambiamento di tipo verticale tende invece a mettere in discussione l’investimento della mente su ciò che le dà sicurezza. La mente tiene a quei legami e vuole mantenerli perché li vive come positivi, in questo modo perde l’opportunità di fare dei salti e tende ad avvitarsi su se stessa facendoti semplicemente girare in tondo.