Cosa accade quando un gruppo di adolescenti si avvicina alla meditazione per valorizzare il proprio vero sé e scrollarsi di dosso i condizionamenti sociali che vorrebbero uniformarli?
Categoria: JoyLab – essere felici
JoyLab 2018 – il senso più profondo della mia vita
Molte cose vengono dette nel mio nome, ma pochi sono in grado di discernere e così in tanti si fanno portare su strade che non hanno a che fare con la verità ma con l’illusione. Il tuo Sè superiore
JoyLab 2018 a Bologna, Vicenza, Rimini, Milano – scrivi a info@antoniodelia.it
Arriviamo sul pianeta e nessuno ci dice il perché siamo qui, cosa dobbiamo fare e cosa vuole la vita da noi. Ci viene semplicemente detto, a volte in modo fin troppo sintetico, come sopravvivere e come seguire emozioni piacevoli cercando di evitare quelle spiacevoli (i cosiddetti problemi). Eppure dentro di noi sappiamo che non può essere tutto qui… Continua a leggere JoyLab 2018 – il senso più profondo della mia vita
Open Day del 13 e 27 ottobre 2018
A novembre, per la prima volta in Italia, oltre alla nona edizione del percorso di Counseling Transpersonale, partirà il primo gruppo giovani (18-26 anni) della scuola. 7 weekend interamente dedicati ad una circoscritta fascia di età in modo da affrontare nello specifico i temi del talento, del percorso di vita e della ricerca di Sé con una prospettiva mirata. Il percorso è prevalentemente pratico e prevede un tutoring settimanale che ti segue anche quando non sei fisicamente a “scuola”.
Per l’occasione sono previste due giornate aperte per conoscere il luogo, le persone e iniziare a sperimentare il nostro lavoro. Il 13 ottobre è dedicato a giovani fino a 25/26 anni e adolescenti (insieme ai loro genitori). Il 27 ottobre è dedicato agli adulti. Ci siamo resi conto che ogni fascia di età vive dubbi e difficoltà diverse, questo ci ha portato a differenziare il percorso verso la scoperta del proprio potenziale interiore e il proprio Sé autentico.
L’appuntamento è a Camugnano (BO), la mattina (ore 10-13) è dedicata a un seminario introduttivo di gruppo, prepareremo un buffet per la pausa pranzo e poi il pomeriggio sarà dedicato ai colloqui individuali per chi vorrà avere un confronto diretto con noi. Potrai anche toccare con mano la comunità olistica che stiamo realizzando, conoscere le persone, la fattoria, lo sviluppo della parte agricola e il progetto di autosufficienza energetica. Continua a leggere Open Day del 13 e 27 ottobre 2018
Comunità Olistica Albero della Vita
E’ sempre più evidente il fatto che viviamo in tempi particolari. Potremmo chiamarlo tempo di confine. Stiamo per giungere al capolinea di uno stile di vita che non ci soddisfa più e ha un prezzo troppo alto per l’Essere umano. Sto parlando di quello stile di vita che ci porta a cercare un lavoro per sopravvivere e fare carriera e ci porta a vivere “isolati” in appartamenti che alimentano solitudine e nevrosi dandoci in cambio una parvenza di sicurezza e autonomia. Per mantenere questo stile di vita la mente è portata ad alimentare il meccanismo del dare e avere. Quindi da un lato si sforza anche di fare cose che alimentano un disagio dall’altro cerca un premio derivante dall’aver svolto con successo quelle attività, gli svaghi. Entriamo così in un circuito di doveri e svaghi i quali servono a evadere dal quotidiano che nel lungo termine viene vissuto come una serie di impegni e obblighi. A nulla serve cambiare, auto, casa o partner. Passato il periodo di entusiasmo iniziale quella insoddisfazione di fondo torna a manifestarsi. Anche quando sembra che finalmente tutto sia al suo posto, tutto si sia sistemato e le cose vanno bene, a un certo punto, quando meno ce lo aspettiamo, qualcosa torna ad andare storto, cioè in modo diverso dalle nostre aspettative.
Vivere così, nella speranza che ciò che chiamiamo problemi rimangano alla larga da noi, è un modo molto povero di affrontare la vita. Significa rinunciare a comprenderne il senso più profondo e il compito per cui siamo giunti sul pianeta. L’essere umano ha legami antichi con tanti altri, in tempi remoti c’era l’usanza di vivere in tribù. Le moderne comunità o ecovillaggio altro non sono che il ritorno di quella spinta ancestrale a riunirsi in tribù e uscire dall’isolamento a cui ci siamo condannati in nome di un individualismi che alimenta competizione e malessere per la maggior parte delle persone. E’ una competizione che diventa a tratti senza scrupoli e tende a schiacciare l’essere umano in nome di un profitto materiale fine a se stesso. Come siamo arrivati a farci convincere che questo sia l’unico modo di vivere la nostra vita. Nel video allegato c’è un estratto del documentario che stiamo preparando che ha come tema la nostra interpretazione della tribù dei nostri tempi: Comunità olistica ALBERO DELLA VITA – #trailer
Il punto di vista più ampio sulla creazione intenzionale (o legge di attrazione)
(guest post di Massimiliano Cantore) Massimiliano: Mi piacerebbe approfondire il discorso sulla manifestazione tramite pensiero parola e azione
Sé: Si tratta di vera e propria creazione, non è solo manifestazione. In ogni istante della vostra vita voi create anche se non ve ne accorgete e non potrebbe essere altrimenti, poiché esiste solo il momento presente. Il processo di creazione è una vera e propria legge alla quale non è possibile sottrarsi. Tutto si svolge su tre livelli: ide-azione, cre-azione e form-azione. L’ide-azione corrisponde al pensiero e si tratta di riunire energie per formare una matrice di ciò che si vorrà creare. È per questo motivo che nelle vostre richieste dovreste pensare a ciò che volete come se fosse già ottenuto, poiché ciò che inviate all’Universo è la matrice del vostro pensiero. Se chiedete qualcosa che ancora non avete dichiarate una mancanza nel momento che chiedete e una mancanza è ciò che creerete. La cre-azione corrisponde alla parola, cioè quando annunciate a voi stessi e al mondo ciò che volete creare e si tratta di rendere un po’ più densa l’energia del pensiero. Non è importante che l’annuncio sia effettivamente pronunciato a parole, ciò che è importante è comunicarlo. L’ultimo atto è la form-azione che corrisponde alla messa in atto delle operazioni necessarie al compimento della creazione. Tutto questo è un processo di “rallentamento” di vibrazioni, dalla più alta del pensiero a quella più bassa delle azioni e vale sia per compiere un passo che per creazioni più complesse, la differenza sta nel quantitativo di energia impiegato. Anche il tempo necessario alla creazione dipende dal quantitativo di energia, ma anche dal livello di consapevolezza di chi utilizza l’energia.
Massimiliano: Ok, ho capito come funziona, mi servirebbe un chiarimento sull’ultima parte riguardante l’energia e la consapevolezza.
Sé: I maggiori limiti posti a questo processo sono due: l’energia che si è in grado di utilizzare e la consapevolezza necessaria. Questi limiti sono posti, entrambi, dalla mente. L’energia utilizzabile è rappresentata dalla vostra immaginazione. Quando create la matrice energetica è necessario che sia più particolareggiata possibile. Pensatevi e pensate alla situazione come se la steste vivendo in questo momento, fino a farla diventare il vostro unico pensiero. Molte persone non sono in grado di portare a compimento questo processo poiché non credono nell’immaginazione, pensano che bisogna rimanere con i piedi per terra e che non si può perdere tempo a fantasticare, ed è così, se non si concludono tutti e tre i processi. L’altro limite si presenta nell’ annuncio a se stessi e al mondo. Dopo aver creato la matrice molta gente dice e si dice che non sarà mai in grado di realizzarla, che sarebbe bello ma non è possibile. Queste sono le energie effettive che verranno mobilitate nell’Universo. Tutto ciò porta a non eseguire azioni o ad eseguirle con scarso impatto. Anche con questi limiti la creazione non è interrotta se si compiono comunque tutti e tre i processi, sarà solo molto rallentata.
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Trova il tuo posto nel mondo
Chi sono? Cosa ci sono venuto a fare su questo pianeta? Perché a volte la vita che conduco mi sembra non abbia un senso?
Spesso ci facciamo domande come queste, la risposta giunge quando siamo pronti ad ascoltarla, sarà la domanda a guidarci in un cammino che ci servirà a trasformare noi stessi in modo da essere pronti ad ascoltare la risposta ed accoglierla con amore.
Ritrovare il senso di Essere qui
Tutti giungiamo sul pianeta con uno scopo, un compito e un talento che ci permetterà di adempiere ad esso. Molti lo dimenticano crescendo. Siamo circondati da persone che non ricordano più chi sono e trasmettono la loro insoddisfazione di generazione in generazione. Questo non ci aiuta a ricordare. Alcuni però non dimenticano del tutto. Sentono come un disagio sottile a vivere in una società meccanica e materialistica fine a se stessa. Sentono un richiamo, una voce sottile dentro il cuore che dice loro che ci deve essere qualcosa di più, che c’è un senso più ampio, che sono parte di qualcosa di più grande. Non sono cellule isolate inserite in una famiglia biologica, in una città, in uno stato, tutti contesti pieni di conflitti e tensioni. Sono parte di qualcosa di più, di non visibile ai sensi esteriori, ma che è così vicino, così vicino a noi, da non poter essere toccato bensì semplicemente percepito, avvertito, sentito come una particolare frequenza e vibrazione che apre il flusso di informazioni spesso definite intuitive.
Viviamo in un contesto sociale in cui manca il senso. Questa mancanza viene colmata in due modi: Continua a leggere Ritrovare il senso di Essere qui
Crescere
Ogni bambino attraversa delle fasi di crescita. Diamo per scontato che tutti i bambini a un certo punto della loro vita imparino, ad esempio, ad andare in giro senza ciuccio, senza pannolini e sulle loro gambe oltre che a passare del tempo senza genitori e in un ambiente nuovo come quello dell’asilo. Anche grazie al fatto che lo diamo per scontato, che lo riteniamo non solo possibile ma necessario, i bambini apprendono queste e tante altre abilità che contraddistinguono la propria crescita. La società pone molta attenzione a queste sfide che l’infante si trova ad affrontare, ne pone meno ad un altro passaggio cruciale, quello dall’asolescenza all’età adulta. L’adolescenza è una fase in cui il soggetto pone se stesso e i suoi bisogni al primo posto, egli è al centro del suo universo e vorrebbe essere al centro anche dell’universo delle persone che lo circondano. Anche nell’infanzia il bambino si sente al centro, ma cerca soprattutto l’attenzione genitoriale, nell’adolescenza ci si inizia a staccare, anche se non del tutto, dal bisogno dell’attenzione genitoriale e si cerca l’attenzione in un ambito più ampio, gli amici in una prima fase e poi anche il partner.
L’adolescente tende a immergersi nel mondo delle illusioni alimentato dalle emozioni, vivendo un mondo psicologico in cui le responsabilità vengono vissute come limitazione della propria libertà e della propria capacità di muoversi e spaziare tra le esperienze. Continua a leggere Crescere
Il ritorno delle tribù
La vita è un’esperienza, un percorso, un modo per sperimentare il meglio di ciò che siamo, è la vita stessa che celebra se stessa attraverso ogni essere vivente, attraverso di noi. Eppure abbiamo costruito un mondo che ci fa paura, un mondo che preferiremmo non affrontare, un mondo in cui crescere diventa un peso, in cui l’avventura viene evitata e vissuta per delega attraverso il cinema o i videogiochi.
Ora è tempo di ricordare il vero significato della vita: sperimentare il meglio di ciò che siamo. Per farlo siamo chiamati a costruire un nuovo mondo, un nuovo popolo deve emergere. È un popolo che predilige la collaborazione rispetto alla competizione e la condivisione rispetto al possesso esclusivo. Piccoli e grandi villaggi immersi nella natura sono la casa di questo popolo di buona volontà, determinato a vivere secondo le indicazioni del proprio spirito e non del proprio ego. Questo è ciò che stiamo realizzando.
Molti sentono questa spinta e molti la mettono a tacere per un motivo molto semplice. Continua a leggere Il ritorno delle tribù
La ricerca interiore e spirituale
Spesso ci si avvicina alla ricerca interiore e spirituale in seguito a eventi che la mente identifica come “problemi” vissuti come fonte di disagi e/o mancanze. Così, ci si aspetta che attraverso la ricerca interiore e spirituale si possa risolvere quei problemi. In realtà quegli accadimenti che chiamiamo problemi sono stimolati dalla nostra parte spirituale proprio per spingerci a porci domande nuove. La risoluzione completa di ciò che la mente percepisce come disagio e mancanza non può avvenire perché la strada per la propria realizzazione interiore non è mentale e perché significherebbe mettere nuovamente a tacere le spinte al cambiamento.
La parte spirituale vuole portarti dal sé mentale che percepisce quel disagio o mancanza al vero te stesso, il cui compito è spesso molto diverso dalle idee che la mente aveva creato su se stessi e sulla felicità. Questa comprensione inizialmente è difficile da accettare per la mente. Essa si aspettava un cambiamento quantitativo e non qualitativo. Voleva di più di ciò che abitualmente le dava piacere nei modi che lei si era immaginata e meno di ciò che le dava dispiacere nei modi in cui era solita sperimentare mancanze e disagi. In realtà la parte spirituale le chiede di allinearsi a un modo di pensare a se stessi e alla vita molto diverso, che sia in linea con la propria essenza animica. Per la mente è difficile accettarlo perché ci siamo allontanati dall’essenza vivendo immersi in un contesto sociale che assegna un valore minimo alla ricerca del vero scopo della tua esistenza ed un valore massimo alla materia e ai risultati esteriori.