Il punto di vista più ampio sulla creazione intenzionale (o legge di attrazione)

(guest post di Massimiliano Cantore) Massimiliano: Mi piacerebbe approfondire il discorso sulla manifestazione tramite pensiero parola e azione

: Si tratta di vera e propria creazione, non è solo manifestazione. In ogni istante della vostra vita voi create anche se non ve ne accorgete e non potrebbe essere altrimenti, poiché esiste solo il momento presente. Il processo di creazione è una vera e propria legge alla quale non è possibile sottrarsi. Tutto si svolge su tre livelli: ide-azione, cre-azione e form-azione. L’ide-azione corrisponde al pensiero e si tratta di riunire energie per formare una matrice di ciò che si vorrà creare. È per questo motivo che nelle vostre richieste dovreste pensare a ciò che volete come se fosse già ottenuto, poiché ciò che inviate all’Universo è la matrice del vostro pensiero. Se chiedete qualcosa che ancora non avete dichiarate una mancanza nel momento che chiedete e una mancanza è ciò che creerete. La cre-azione corrisponde alla parola, cioè quando annunciate a voi stessi e al mondo ciò che volete creare e si tratta di rendere un po’ più densa l’energia del pensiero. Non è importante che l’annuncio sia effettivamente pronunciato a parole, ciò che è importante è comunicarlo. L’ultimo atto è la form-azione che corrisponde alla messa in atto delle operazioni necessarie al compimento della creazione. Tutto questo è un processo di “rallentamento” di vibrazioni, dalla più alta del pensiero a quella più bassa delle azioni e vale sia per compiere un passo che per creazioni più complesse, la differenza sta nel quantitativo di energia impiegato. Anche il tempo necessario alla creazione dipende dal quantitativo di energia, ma anche dal livello di consapevolezza di chi utilizza l’energia.

Massimiliano: Ok, ho capito come funziona, mi servirebbe un chiarimento sull’ultima parte riguardante l’energia e la consapevolezza.

: I maggiori limiti posti a questo processo sono due: l’energia che si è in grado di utilizzare e la consapevolezza necessaria. Questi limiti sono posti, entrambi, dalla mente. L’energia utilizzabile è rappresentata dalla vostra immaginazione. Quando create la matrice energetica è necessario che sia più particolareggiata possibile. Pensatevi e pensate alla situazione come se la steste vivendo in questo momento, fino a farla diventare il vostro unico pensiero. Molte persone non sono in grado di portare a compimento questo processo poiché non credono nell’immaginazione, pensano che bisogna rimanere con i piedi per terra e che non si può perdere tempo a fantasticare, ed è così, se non si concludono tutti e tre i processi. L’altro limite si presenta nell’ annuncio a se stessi e al mondo. Dopo aver creato la matrice molta gente dice e si dice che non sarà mai in grado di realizzarla, che sarebbe bello ma non è possibile. Queste sono le energie effettive che verranno mobilitate nell’Universo. Tutto ciò porta a non eseguire azioni o ad eseguirle con scarso impatto. Anche con questi limiti la creazione non è interrotta se si compiono comunque tutti e tre i processi, sarà solo molto rallentata.

Continua a leggere Il punto di vista più ampio sulla creazione intenzionale (o legge di attrazione)

Trova il tuo posto nel mondo

Chi sono? Cosa ci sono venuto a fare su questo pianeta? Perché a volte la vita che conduco mi sembra non abbia un senso?

Spesso ci facciamo domande come queste, la risposta giunge quando siamo pronti ad ascoltarla, sarà la domanda a guidarci in un cammino che ci servirà a trasformare noi stessi in modo da essere pronti ad ascoltare la risposta ed accoglierla con amore.

Ritrovare il senso di Essere qui

Tutti giungiamo sul pianeta con uno scopo, un compito e un talento che ci permetterà di adempiere ad esso. Molti lo dimenticano crescendo. Siamo circondati da persone che non ricordano più chi sono e trasmettono la loro insoddisfazione di generazione in generazione. Questo non ci aiuta a ricordare. Alcuni però non dimenticano del tutto. Sentono come un disagio sottile a vivere in una società meccanica e materialistica fine a se stessa. Sentono un richiamo, una voce sottile dentro il cuore che dice loro che ci deve essere qualcosa di più, che c’è un senso più ampio, che sono parte di qualcosa di più grande. Non sono cellule isolate inserite in una famiglia biologica, in una città, in uno stato, tutti contesti pieni di conflitti e tensioni. Sono parte di qualcosa di più, di non visibile ai sensi esteriori, ma che è così vicino, così vicino a noi, da non poter essere toccato bensì semplicemente percepito, avvertito, sentito come una particolare frequenza e vibrazione che apre il flusso di informazioni spesso definite intuitive.

Viviamo in un contesto sociale in cui manca il senso. Questa mancanza viene colmata in due modi: Continua a leggere Ritrovare il senso di Essere qui

Crescere

Ogni bambino attraversa delle fasi di crescita. Diamo per scontato che tutti i bambini a un certo punto della loro vita imparino, ad esempio, ad andare in giro senza ciuccio, senza pannolini e sulle loro gambe oltre che a passare del tempo senza genitori e in un ambiente nuovo come quello dell’asilo. Anche grazie al fatto che lo diamo per scontato, che lo riteniamo non solo possibile ma necessario, i bambini apprendono queste e tante altre abilità che contraddistinguono la propria crescita. La società pone molta attenzione a queste sfide che l’infante si trova ad affrontare, ne pone meno ad un altro passaggio cruciale, quello dall’asolescenza all’età adulta. L’adolescenza è una fase in cui il soggetto pone se stesso e i suoi bisogni al primo posto, egli è al centro del suo universo e vorrebbe essere al centro anche dell’universo delle persone che lo circondano. Anche nell’infanzia il bambino si sente al centro, ma cerca soprattutto l’attenzione genitoriale, nell’adolescenza ci si inizia a staccare, anche se non del tutto, dal bisogno dell’attenzione genitoriale e si cerca l’attenzione in un ambito più ampio, gli amici in una prima fase e poi anche il partner.

L’adolescente tende a immergersi nel mondo delle illusioni alimentato dalle emozioni, vivendo un mondo psicologico in cui le responsabilità vengono vissute come limitazione della propria libertà e della propria capacità di muoversi e spaziare tra le esperienze. Continua a leggere Crescere

Il ritorno delle tribù

La vita è un’esperienza, un percorso, un modo per sperimentare il meglio di ciò che siamo, è la vita stessa che celebra se stessa attraverso ogni essere vivente, attraverso di noi. Eppure abbiamo costruito un mondo che ci fa paura, un mondo che preferiremmo non affrontare, un mondo in cui crescere diventa un peso, in cui l’avventura viene evitata e vissuta per delega attraverso il cinema o i videogiochi.

Ora è tempo di ricordare il vero significato della vita: sperimentare il meglio di ciò che siamo. Per farlo siamo chiamati a costruire un nuovo mondo, un nuovo popolo deve emergere. È un popolo che predilige la collaborazione rispetto alla competizione e la condivisione rispetto al possesso esclusivo. Piccoli e grandi villaggi immersi nella natura sono la casa di questo popolo di buona volontà, determinato a vivere secondo le indicazioni del proprio spirito e non del proprio ego. Questo è ciò che stiamo realizzando.

Molti sentono questa spinta e molti la mettono a tacere per un motivo molto semplice. Continua a leggere Il ritorno delle tribù

La ricerca interiore e spirituale

Spesso ci si avvicina alla ricerca interiore e spirituale in seguito a eventi che la mente identifica come “problemi” vissuti come fonte di disagi e/o mancanze. Così, ci si aspetta che attraverso la ricerca interiore e spirituale si possa risolvere quei problemi. In realtà quegli accadimenti che chiamiamo problemi sono stimolati dalla nostra parte spirituale proprio per spingerci a porci domande nuove. La risoluzione completa di ciò che la mente percepisce come disagio e mancanza non può avvenire perché la strada per la propria realizzazione interiore non è mentale e perché significherebbe mettere nuovamente a tacere le spinte al cambiamento.
La parte spirituale vuole portarti dal sé mentale che percepisce quel disagio o mancanza al vero te stesso, il cui compito è spesso molto diverso dalle idee che la mente aveva creato su se stessi e sulla felicità. Questa comprensione inizialmente è difficile da accettare per la mente. Essa si aspettava un cambiamento quantitativo e non qualitativo. Voleva di più di ciò che abitualmente le dava piacere nei modi che lei si era immaginata e meno di ciò che le dava dispiacere nei modi in cui era solita sperimentare mancanze e disagi. In realtà la parte spirituale le chiede di allinearsi a un modo di pensare a se stessi e alla vita molto diverso, che sia in linea con la propria essenza animica. Per la mente è difficile accettarlo perché ci siamo allontanati dall’essenza vivendo immersi in un contesto sociale che assegna un valore minimo alla ricerca del vero scopo della tua esistenza ed un valore massimo alla materia e ai risultati esteriori.

Riconoscere la Guida Interiore

IO: Tutti hanno una loro strada?

Sé: Certo. E’ la strada conforme al proprio dono, alla qualità della propria anima, a ciò che sono venuti a fare sulla Terra. Io parlo a tutti in ogni momento e lascio dei segnali evidenti affinché si sintonizzino a me.

IO: Ma non tutti riescono a cogliere i tuoi segni, né a riconoscerli. Come fanno dunque?

Sé: Un giorno ci arriveranno. Sarà un cammino che tu definisci “sofferto”, ma la sofferenza è solo esperienza. E’ un ciclo ripetuto affinché una mente possa ad un certo punto arrendersi e permettere a me di portare in salvo l’anima.

Dal nuovo libro di Claudio Guarini “Dialogo con la Guida Interiore” – Wip edizioni

Non esiste una formula magica che funziona con tutti utile ad entrare in contatto con la parte spirituale. Per quanto mi riguarda nel quotidiano ho imparato a percepirla come una voce sottile che, ad esempio, quando avverto un disagio, mi spiega come i miei pensieri e comportamenti mi hanno portato a sentire quel disagio. Questo accade a patto che io sia pronto ad ascoltare parole che mettono in discussione le mie abitudini e i miei schemi.
Durante alcuni esercizi che abbiamo sviluppato e utilizziamo nel nostro lavoro posso ampliare la mia percezione fino a vedere immagini o sequenze di immagini e idee che mi offrono una visione più ampia di una certa questione che in quel momento desidero davvero comprendere e guardare con occhi di verità. Facilitare questo contatto è il nostro compito in questa esistenza. Buona visione.

La ricerca della felicità (guest post)

di Eliana, Loredana, Katia

Tutte le persone sono impegnate nella ricerca della propria felicità ma quasi nessuno afferma di averla raggiunta.

La parola felicità, il più delle volte, è accompagnata dal verbo cercare. Eh sì, perché si dice che va ricercata. Dopo questo primo passo ecco subito il secondo: dove va cercata? E quale miglior posto se non “fuori da noi”?

A questo punto è d’obbligo la domanda: “Cos’è la felicità?” alla quale spesso si risponde “Ciò che ci procura piacere”.

Tuttavia ciò che procura piacere, il più delle volte, va di pari passo con ciò che si può toccare, con ciò che è materiale, con ciò che si può acquistare. Spesso si finisce col ricercare la felicità ovunque, tranne nell’unico posto dove potrebbe davvero trovarsi: noi stessi.

Perché? Continua a leggere La ricerca della felicità (guest post)

Il Cambiamento (guest post)

di Catia Tomaselli e Marisa De Marco

Prima di intraprendere questo percorso, la parola Cambiamento era solo un concetto vago, nella mia mente, ciò si delineava semplicemente come un miglioramento di me stessa.
Da anni mi chiedevo:
Cosa sto cercando?
Perche Sento che manca “qualcosa” nella mia Esistenza?
Com’è possibile che la mia Vita si riduca unicamente ad una sequenza routinaria di azioni quotidiane?
Mi dicevo che doveva esserci “qualcos’altro”.
Dopo anni di ricerca interiore fatti di letture, video, corsi, mi sono “imbattuta” in questo percorso durante il quale divenivo via via sempre più Consapevole che tutti i blocchi, le paure, le rinuncie che mi avevano fino ad allora accompagnato, di fatto, avevano rallentato la mia Evoluzione.
Questa Consapevolezza già bastava a dare un Senso alla mia ricerca.
Cosa mancava ancora?  Continua a leggere Il Cambiamento (guest post)

Cosa spinge alla ricerca di sé? La mia esperienza (guest post)

di Tina e Morena.

La ricerca di sé è un argomento di cui si parla tanto in questo momento. Spesso mi chiedo cosa spinga la gente a frequentare corsi, seminari, a leggere libri o semplicemente alla ricerca di qualcosa che non sa spiegare e basta. Ecco due esperienze di vita vissuta, due esperienze, due punti di partenza differenti ma che convergono verso la medesima strada: Continua a leggere Cosa spinge alla ricerca di sé? La mia esperienza (guest post)