La vita procede mentre fai dei programmi (e a volte te li smonta)

Viviamo due vite, alcune volte si incontrano, molte altre no. In una delle due siamo soli, o perlomeno ci sentiamo così, e pensiamo di decidere tutto noi, generalmente sentiamo che dobbiamo cavarcela da soli. La possiamo chiamare la vita della mente di superficie. Ciò che facciamo in questa vita è cercare di metterci al sicuro, cerchiamo delle sicurezze. E’ così che nascono gli attaccamenti. Ci attacchiamo a ciò che ci da sicurezza (cose, persone, situazioni). Tutto, nella nostra prima vita, gira intorno a sicurezza e stabilità. La mente di superficie è in grado di provare solo paura e sottoprodotti della paura: da un lato ansia, angoscia, timore, dubbio, dall’altro eccitazione, euforia, allegria, e altri tipi di stordimenti spesso chiamati, a torto, gioia e amore (i sentimenti sono appannaggio della mente profonda, senza un contatto con essa si vivono semplici emozioni del momento – vedi articolo precedente sul pensiero positivo). Ciò che si può facilmente osservare è che la mente di superficie non riesce a trovare pace: in assenza di emozioni positive e negative si sente semplicemente annoiata e inizia a cercare nuovi stimoli emozionali.

Il denaro e il potere hanno tanto successo nella nostra società perché

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Il pensiero positivo non ti salverà (è più forte di te, proprio non ce la fai)

E’ più forte di te: sono le tentazioni del mondo. E’ l’idea che la prossima volta volta andrà meglio, che le cose sarebbero potute andare diversamente se solo avessi agito in modo differente. E’ più forte di te: cercare la felicità, la gioia, la pace nel mondo esterno. Faresti qualsiasi cosa pur di non rivolgerti all’interno ed iniziare il viaggio dell’eroe. Proprio non ce la fai a guardare dritto negli occhi ciò che sei diventato, a guardare tutto ciò che hai represso, tutto ciò che ti sei costretto a fare per essere accettato, per sentirti figo e di valore, e poco importa se i tuoi sforzi abbiano avuto più o meno successo, stai semplicemente muovendoti in un mondo illusorio; anche il successo è temporaneo, quell’eccitazione svanisce e ritorni a inseguire qualcos’altro.

E’ più forte di te: mille e una volta hai fatto la stessa esperienza eppure non vuoi guardare,

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Due percorsi: la passeggiata orizzontale e la caduta verticale

La cosa più difficile da accettare nel percorso di crescita è che: per salire in alto devi prima cadere in basso. Dante entrò nei suoi inferni, solo attraversandoli poté “salire” in Paradiso, realizzare il “regno dei cieli”. Quindi tu inizi un percorso di crescita, tocchi una ferita dolorosa, a quel punto ti ritiri. Ti chiudi. Difendi la benda sotto la quale la ferita ribolle, con l’illusione di tenere tutto quel dolore, quella rabbia, quel senso di inadeguatezza, chiusi in gabbia. Osserva: in quella gabbia ci sei tu. Se in un percorso di crescita non tocchi per lungo tempo nessuna delle tue ferite, allora stai passeggiando. È la passeggiata orizzontale, puoi andare a destra, a sinistra, avanti e indietro, ma rimani sempre sullo stesso piano. Forse hai a che fare con un intrattenitore, in aula ti fanno saltare e ballare, stai assistendo ad uno spettacolo e ne vivi le emozioni. In pratica giri in tondo. Questa cosa è molto scomoda da ascoltare. È lo stesso fastidio che provi quando qualcuno ti toglie il cuscino su cui sei poggiato. Egli cerca di svegliarti. Ma sei così comodo, perché dovresti svegliarti?

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Fare il salto dal pensiero positivo al pensiero intuitivo

È in partenza il workshop: il pensiero intuitivo in azione

Questa è la seconda parte dell’articolo precedente: La trappola del pensiero positivo e della legge di attrazione.
Siamo generalmente abituati a vivere la vita dal punto di vista della mente, ci identifichiamo con essa, utilizzando il pensiero logico e il pensiero associativo per la maggior parte del tempo. Il pensiero logico e il pensiero associativo ci mettono in contatto col mondo esterno, questa dovrebbe essere la loro unica funzione. Il pensiero logico dovrebbe permetterci di comunicare all’esterno dei messaggi e aiutarci a realizzare cose pratiche, meccanismi, marchingegni. In generale il pensiero razionale dovrebbe limitarsi ad aiutarci a capire le cose dopo averle intuite.

Ad esempio Tesla intuiva immaginativamente le sue invenzioni e ne sperimentava il funzionamento visivamente, il pensiero logico era a supporto del pensiero intuitivo, in un secondo momento le realizzava e poteva quindi spiegarne i meccanismi. Il pensiero associativo

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La trappola del pensiero positivo e della legge di attrazione: gli EGO

Premetto che anch’io sono cresciuto e mi sono formato, nell’ambito dello sviluppo personale e professionale, con il mantra del pensiero positivo, del volere è potere, degli obiettivi ben formati e simili. Poi è arrivata la legge di attrazione, che sembra confermare e rafforzare tutte le idee del pensiero positivo. I pensieri diventano cose, recita uno degli autori di The Secret. Bene, tutto questo in realtà, è corretto. La trappola è in ciò che non viene detto.

Ciò che non viene MAI sottolineato è che il percorso da seguire è saltare da un tipo di pensiero (associativo), in cui la mente prevalentemente produce le informazioni, ad un’altro tipo di pensiero (intuitivo), in cui la mente si limita a ricevere e tradurre le informazioni ricevute. Ciò che non viene detto è che non è un percorso mentale, la mente, da sola, non può attrarre e materializzare nulla. In realtà la mente non può decidere nulla, non può, ad esempio, decidere cosa attrarre, non può decidere di iniziare a pensare positivo. La mente, per quanto tu possa sforzarti, non può renderti felice, essa può solo essere d’aiuto nelle cose pratiche della vita quotidiana. La mente non ha nulla a che fare con la bontà, con la forza d’animo, con il coraggio, con l’amore, con la dedizione, con la fiducia, con l’intuizione, con la pace, non ha nulla a che fare con tutto ciò e con molte altre qualità interiori. Il pensiero positivo è una trappola, semplicemente perché

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Una Società Umanocentrica – flash da un mondo possibile

Nella nostra società è avvantaggiato chi ha denaro o è in posizione di potere. Non importa in che modo sia stato ottenuto quel denaro o la posizione. Il fatto che una persona o un gruppo di persone possano accumulare risorse economiche virtualmente illimitate è aberrante. Dà loro ed agli eredi un potere sproporzionato rispetto ai meriti sociali.  Serve porre un limite alla quantità di beni accumulabili da una singola persona o organizzazione. L’attuale modello culturale avvantaggia le persone senza scrupoli e insegna ai giovani a seguire un approccio arrivista e competitivo: quelli sono gli atteggiamenti che vengono premiati.

Esempi differenti e virtuosi, tipo i progetti basati su piattaforme open source (vedi wikipedia, mozilla e altri), sono spesso messi in secondo piano nonostante gli eccellenti risultati ottenuti. Eppure la filosofia open source, collaborativa, può diventare una base culturale su cui una società umanocentrica può essere organizzata, è un contesto in cui il valore individuale può emergere pienamente.

I fratelli Wright hanno Continua a leggere Una Società Umanocentrica – flash da un mondo possibile

Riconoscere ciò che E’: il mondo esterno ti parla di te

Sempre più persone iniziano a farsi delle domande. Si chiedono come funzionino davvero le cose, iniziano ad aprire gli occhi su aspetti della realtà che in precedenza venivano dati per scontato. Questo li porta vedere cose che in precedenza apparivano velate. Inizia ad essere chiaro che le potenzialità dell’essere umano sono molto più elevate di quelle che si conoscevano. Fioccano le testimonianze di guarigioni apparentemente miracolose, di capacità di anticipare eventi futuri, di studiosi e terapeuti blasonati che esplorano esperienze di vite passate. Iniziano a diffondersi idee e concetti rimasti per secoli appannaggio solo di un piccolo numero di iniziati. Questo fermento porta con sé anche dei rischi. Una mente ordinaria, entrando in contatto con queste nuove idee, rischia di interpretarle secondo il proprio immaginario, rimanendo così bloccata nel solito meccanismo egoico che spinge verso il soddisfacimento di un piacere immediato.

Tendiamo a cercare il piacere e ad evitare il dolore. Il piacere più grande per l’uomo moderno deriva dalla soddisfazione del bisogno di considerazione. Esso è come un vuoto che chiede costantemente e urgentemente di essere riempito. E’ quel vuoto che rende, ad esempio, la solitudine così penosa per chi la vive. Esso ci impedisce di utilizzare quei momenti per rivolgersi all’interno e cercare un contatto più profondo, che è l’unica scelta possibile. Solo in quel momento vedrai Continua a leggere Riconoscere ciò che E’: il mondo esterno ti parla di te

Ogni giorno puoi prendere una decisione…

Ogni giorno ti svegli e prendi una decisione: a cosa affidare la tua giornata. Due forze contrapposte entrano in azione. Una di queste vuole convincerti che sei migliore o peggiore di qualcuno, vuole eccitarti per poi deluderti, vuole darti l’impressione di poter scalare montagne per poi buttarti giù dalla sporgenza più alta. Una di queste ti parla a voce alta ed è sempre in agguato, pronta a metterti lo sgambetto proprio nel momento in cui la tua corsa sta prendendo velocità. Una di queste vuole tenerti sotto controllo, occupato in mille pensieri inutili, poco importa se siano sogni di grandezza o pensieri penosi e degradanti.

L’altra forza è silenziosa. È in grado di darti tutto ma non fa promesse. È stabile, poiché Continua a leggere Ogni giorno puoi prendere una decisione…

L’Albero della conoscenza del Bene e del male by JoyLab

Per le cose del cuore non ci può essere una scuola, un istituzione tradizionale. Non può esserci per il semplice fatto che non esiste un metodo. Ci sono delle tecniche, ma non una procedura che garantisca un risultato. Nelle cose dello Spirito la singola persona è più che mai parte dell’equazione. Puoi insegnare a tutti a leggere e scrivere utilizzando lo stesso metodo. Non puoi insegnare a scoprire il proprio sé autentico attraverso un metodo. Ogni persona racchiude in sé il modo più consono a sé stessa, la domanda è sarà abbastanza motivata e determinata da scoprirlo e perseguirlo?
Poiché non può esistere una scuola nel senso tradizionale, allora non può esistere un compenso nel senso tradizionale. Il lavoro va certamente retribuito, ma un lavoro sottintende un risultato. Nel percorso nessuno può garantire risultati, solo la persona che segue il percorso può farlo. Ella però non può garantire sui tempi in cui quel risultato sarà raggiunto. Il mondo dello Spirito segue logiche molto diverse da quelle della mente.

Ci penserà la  Continua a leggere L’Albero della conoscenza del Bene e del male by JoyLab

Uscire da Matrix – sei davvero motivato?

Qualunque cosa tu voglia raggiungere nella vita servono alcuni ingredienti di base: Fiducia, Motivazione, Costanza. La prima cosa è la fiducia, l’idea che ciò che desideri si possa realizzare, possa essere sperimentato da te. Poi viene la motivazione, di solito senza fiducia non c’è motivazione poiché senza fiducia non consideriamo raggiungibile quell’obiettivo e non avremo voglia di iniziare a lavorarci su. La motivazione è la voglia di farcela, la forza, il fuoco che brucia sprigionando calore, energia e spinta verso l’esperienza che desideri sperimentare. Poi c’è la costanza, la pazienza, il saper aspettare e allo stesso tempo curare ogni giorno il nostro campo. I semi sono stati piantati e stanno germogliando. Questa terza fase per molti è particolarmente difficile, la fretta rovina il lavoro fatto inizialmente e non è raro vedere le persone abbandonare il proprio campo alla ricerca di qualcos’altro. Senza calma, senza consapevolezza il rischio di deviare dalla propria strada o di disperdere i successi è elevato. Questi sono gli elementi per realizzare ciò che desideri nella vita, l’allenamento nella corretta applicazione di questi può portarti ovunque tu voglia.

Ora si pone la seconda domanda: Continua a leggere Uscire da Matrix – sei davvero motivato?